Lockdown leggero dal 15 novembre? Al vaglio l’ipotesi: come funzionerebbe

Un nuovo blocco totale potrebbe profilarsi all'orizzonte, con il Governo che al momento studia tutte le soluzioni

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Le voci di corridoio che parlano di un lockdown leggero dal 15 novembre si fanno sempre più insistenti. Rumor che molto presto potrebbero rivelarsi veritieri quelli che parlano delle potenziali nuove misure pronte a essere applicate dal governo. E sono misure che mirano ad appiattire nel minor tempo possibile la curva dei contagi.

Gli ultimi giorni hanno mostrato un “ammorbidimento” della curva appena citata. Sintomo che le misure che sono state applicate nelle ultime settimane stanno cominciando a dare gli effetti sperati. Serve però mantenere questa linea per evitare che quanto di buono fatto finora divenga un mero palliativo a breve termine. L’ipotesi di un lockdown leggero dal 15 novembre non è quindi da scartare, con gli esperti che al momento sono al vaglio dei dati e provano a trovare una quadra ottimale per tutti.

Lockdown leggero dal 15 novembre, cosa succede?

L’uso di termini drastici è per ora stato bandito, anche per evitare di generare il panico nella popolazione. La situazione economica del paese non sarebbe in grado di sopportare un altro blocco generale. Urge quindi trovare una soluzione alternativa, che potrebbe concretizzarsi con il lockdown leggero dal prossimo 15 novembre. Ma come funzionerebbe effettivamente?

In questo modo si permetterebbe ad attività come imprese, fabbriche e attività professionalità di restare aperte. Mentre ci sarebbe la serrata per le aziende impegnate nella ristorazione, vale a dire ristoranti e bar. Chiaro è che in quest’ultimo caso si renderebbero necessari aiuti economici per permettere la ripartenza quando tutto sarà finito. Il rischio di fallimenti generali è infatti dietro l’angolo, e va scongiurato a ogni costo per salvaguardare le famiglie i cui stipendi sono in bilico.

Anche gli spostamenti subirebbero una battuta d’arresto, con il blocco che potrebbe arrivare a livello comunale. Le eccezioni ci sarebbero chiaramente per motivi di emergenza o di salute, oltre che di lavoro. Non è da escludere anche la congestione momentanea degli sport all’aperto.

Si tratterebbe di fatto di una conseguenza quasi naturale, con il numero di regioni che si avvicina al rosso che aumenta sempre più. I cambi di colore dei prossimi giorni orienteranno l’ago della bussola decisionale dei tecnici, che forniranno risposte chiare e concrete a stretto giro.