Perché Burger King consiglia di ordinare da Mc Donald’s: inatteso messaggio social

Bella iniziativa da parte di Burger King che consiglia di ordinare da Mc Donald's per sostenere la ristorazione

Burger King

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Sembra proprio strano vedere Burger King consigliare di ordinare da McDonald’s, anche se proprio questo che è successo. L’annuncio è arrivato poche ore fa su Twitter, da parte del social team della divisione britannica della celebre catena internazionale di ristorazione fast food fondata in Florida, nel Jacksonville. Il messaggio esordisce proprio con un ‘non avremmo mai pensato di chiedervelo, ma i ristoranti che danno un’occupazione a migliaia di lavoratori hanno bisogno del vostro supporto‘.

Bisogna a tutti i costi sostenere il settore della ristorazione, soprattutto all’indomani delle ultime restrizioni applicate nel Regno Unito, ed anche se significa fare pubblicità all’acerrimo nemico. I lavoratori e le loro famiglie vengono prima di tutto, non c’è competizione che tenga dinanzi a simili avversità. La pandemia da Coronavirus ha permesso si avverasse l’imponderabile: il tweet pubblicato dalla divisione inglese di Burger King che consiglia di ordinare da McDonald’s ne è solo l’ultimo esempio. Poco importa se si ordina da KFC, Papa John’s, Taco Bell, Pizza Hut, Dive Guys ed altre catene di ristorazione operanti nel campo del fast food nel Regno Unito (alcune sono piuttosto conosciute anche in Italia, anche se non quanto Burger King e McDonal’s): l’importante è continuare a farlo, in tutta sicurezza e senza farsi prendere dalla preoccupazione (sappiamo bene che questi ristoranti, come dovrebbe fare qualsiasi altro, lavora rispettando le norme igienico-sanitarie).

Il messaggio di Burger King che consiglia di ordinare da McDonald’s congeda il pubblico con un pizzico di ironica affermando che “Un Whopper è sempre la cosa migliore, ma anche ordinare un Big Mac non è così male“. La ristorazione sta affrontando un periodo di forte crisi: pensate che nel Regno Unito sono 1600 i posti di lavoro a rischio (i dati sono aggiornati a luglio), e centinaia di attività hanno già chiuso i battenti perché sopraffatti dalle spese.