Le cinque regioni a rischio chiusura già all’inizio di novembre per Covid

Stanno per arrivare provvedimenti più stringenti per alcune aree del nostro Paese, secondo quanto emerso finora

Rischio chiusura

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Ci sono indicazioni importanti che non possiamo non prendere in considerazione oggi 30 ottobre, a proposito delle cinque regioni a rischio chiusura in Italia, in riferimento alla seconda ondata di contagi Covid. Occorre dunque analizzare la situazione con grande attenzione, dopo le informazioni portate alla vostra attenzione nei giorni scorsi. Al di là delle indicazioni che potrebbero arrivare dal nuovo DPCM, la cui ufficializzazione potrebbe essere più rapida di quanto si pensi nel caso in cui la curva dei contagi non dovesse iniziare a dare indicazioni confortanti, ci sono misure potenziali che vanno declinate su aree specifiche del Paese.

Quali sono le cinque regioni a rischio chiusura con la seconda ondata Covid

Nel dettaglio, Il Corriere questo venerdì ci ha parlato effettivamente di regioni che allo stato attuale sono a rischio chiusura. Non si parla tanto del numero di contagi come valore assoluto, quanto di contagiosità. Dunque, nel discorso odierno vengono individuate quelle aree in cui ciascun positivo tende a contagiare 1,5 persone, se non di più. Le indicazioni del Cts indicano proprio questo parametro come la soglia che non debba mai essere superata per evitare provvedimenti più restrittivi.

Il rischio chiusura, ad oggi, si concentra su regioni specifiche come Lombardia, Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta. Va detto che, nel caso della Campania, i residenti già da una settimana abbiano da una settimana l’obbligo di non abbandonare la provincia in cui vivono. Volendo, dunque, sono soggetti ad un provvedimento più duro rispetto ad altre aree del Paese ugualmente colpite dai contagi. Non è un caso che ci sia molta attesa per la diretta Facebook in programma nel pomeriggio con il governatore De Luca.

A prescindere dalle eventuali decisioni che verranno prese o meno durante il prossimo fine settimana, dunque, bisogna valutare con attenzione il rischio chiusura per determinate regioni, come quelle di cui si parla oggi 30 ottobre.