Morgan contro La Rai rivendica i diritti di “Che succede?”, tormentone di Sanremo 2020

"Se giudicano quel che è avvenuto a Sanremo una schifezza, o almeno qualcosa di deprecabile, non chiamino le loro trasmissioni con le mie parole", scrive Morgan: ecco cosa è successo

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Ph: Paolo Gepri


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Morgan contro la Rai, rivendica i diritti d’autore per il claim Che succede?che la TV di Stato utilizza per il nuovo programma di Geppi Cucciari.

Morgan apprende quanto accaduto e si sfoga su Instagram denunciando tutto e comunicando di aver proceduto a depositare sia la celebre domanda che ha rivolto sul palco del Teatro Ariston, in seguito all’abbandono del palco da parte di Bugo – “Che succede?” – che il testo dell’intera canzone rivisitata e ribattezzata Le brutte intenzioni la maleducazione“, tormentoni di Sanremo 2020.

Morgan chiede alla Rai che gli venga riconosciuta la paternità del claim scelto per il nuovo programma di Geppi Cucciari, in quanto suo autore originale.

Ho appreso che la Rai ha mandato in onda una trasmissione chiamandola Che succede? condotta da Geppi Cucciari, come se la gente non sapesse che quella è la frase di chiusura della famosa scena di Sanremo che inizia con “Le brutte intenzioni la maleducazione” e finisce, appunto, con il “che succede?”. Basta venire a spasso con me per cento metri a piedi per constatare che chiunque mi incrocia, prima di dire “ciao Morgan”, mi chiede “che succede?”, scrive Morgan sui social spiegando l’accaduto.

Fa riferimento ad autori del servizio pubblico, che ironicamente definisce “particolarmente scaltri” che si sono appropriati del suo claim senza neanche chiedergli il consenso né informarlo.

“Esempi di claim sono, per esempio, il famoso «allegria!» di Mike Bongiorno o «consigli per gli acquisti» di Maurizio Costanzo”, chiarisce in riferimento a frasi popolari attribuibili ad un personaggio identificabile.

Parla poi di “atteggiamento abbastanza riprovevole da parte dei “signori” ai vertici di queste produzioni televisive”. L’autore del claim dovrebbe quantomeno essere d’accordo con il suo utilizzo ed esserne informato o coinvolto in prima persona.

“Si tratta di uno sfruttamento commerciale, perché i programmi sono prodotti commerciali a tutti gli effetti, solo che non è stata avanzata una richiesta al legittimo autore e lo stesso non è stato coinvolto. Quindi, forse pensavano di fare i furbi”, continua. Dai tormentoni popolari emersi in modo spontaneo dal Festival di Sanremo 2021, Morgan non ha guadagnato un centesimo.

“Per questo motivo ho deciso di depositare sia il claim che il testo della canzone-tormentone. Quindi, chi li sta sfruttando – come alcuni che addirittura ci vendono le magliette –, mi dovrà riconoscere una percentuale come diritto d’autore, cioè proprietà intellettuale a tutti gli effetti”, sottolinea.

Inoltre aggiunge che dopo Sanremo non è stato trattato come tutti gli altri concorrenti e non è stato invitato nelle trasmissioni televisive successive in cui, da prassi, vengano ospitati tutti i concorrenti. “È come se non avessi proprio partecipato”, denuncia Morgan. “Ma quel “fantasma” di Morgan, non solo gli sta ancora dando titoli per le trasmissioni, ma gli ha permesso di realizzare infiniti dibattiti sull’argomento, rigorosamente tutti in mia assenza. È stato ingiusto per l’artista e scorretto verso l’uomo”.

Poi conclude, lamentando:

“Ora siamo al colmo! Se giudicano quel che è avvenuto a Sanremo una schifezza, o almeno qualcosa di deprecabile, non chiamino le loro trasmissioni con le mie parole, perché sennò vuol dire che è tutta una gigantesca presa in giro”.