Lockdown a Natale 2020 possibile, apocalisse economica in vista?

Si concretizza il rischio di chiusure diffuse a livello nazionale, sebbene si tratti di una soluzione estrema

Lockdown a natale

INTERAZIONI: 258

La notizia di un possibile lockdown a Natale trapelata nel corso delle ultime ore ha generato non poco panico. Lo spauracchio di nuove chiusure diffuse in vista dei mesi invernali desta non poche preoccupazioni sotto numerosi punti di vista.

Il crescente numero di contagi e la presenza di criticità in diverse regioni costringe a prendere in considerazione ogni eventualità. Anche quello dello stop forzato delle attività per impedire la diffusione incontrollata del virus. E la ricaduta sul sistema sanitario nazionale.

Un rischio da evitare a tutti i costi, sebbene quello del lockdown a Natale sia sostanzialmente un piano estremo. Che gli organi di governo cercheranno di tenere come piano estremo

Lockdown a Natale, la preoccupazione delle attività commerciali

Quello che sembra essere più nelle corde del Premier Giuseppe Conte e dell’esecutivo sono chiusure localizzate in caso di criticità. Situazione che risulterebbe molto più gestibile. Anche se, in fin dei conti, la direzione da intraprendere la faranno i numeri in arrivo in materia di contagi. La differenza la farà dunque il grado di responsabilità dei cittadini nel rispetto delle regole.

Un lockdown a Natale comporterebbe problemi non da poco sotto numerosi punti di vista. Il primo è quello economico, con le attività che sono ancora in fase di assestamento dopo la chiusura forzata primaverile. Il contraccolpo a livello di liquidità è stato duro, e le conseguenze di una nuova serrata potrebbe portare gli esercizi commerciali sull’orlo del baratro. E anche oltre.

Situazione analoga quello che continua a vivere un altro dei settori trainanti dell’economia italiana, vale a dire quello del turismo. La stagione invernale rappresenta, assieme a quella estiva (nelle località balneari) uno dei momenti clou per tantissimi enti. Non solo strutture alberghiere, ma anche tutto ciò che gravita attorno al sostentamento dei viaggiatori di passaggio, in particolar modo la ristorazione. E l’ipotesi di una chiusura forzata prossima spaventa non poco, soprattutto a livello europeo. Un tracollo italiano avrebbe infatti conseguenze pericolosamente a lunga gittata.

L’appello è quindi al senso di responsabilità comune per far sì che il peggiore degli scenari non si concretizzi. Occorre rispettare le disposizioni (quelle del nuovo dpcm, per cominciare) e sperare che questo basti a frenare l’impennata dei contagi.