La scommessa di Deaf U, docuserie Netflix che smonta le visioni unitarie della comunità sorda

Prodotta fra gli altri dall'attore e attivista Nyle DiMarco, la docuserie punta a dimostrare che "non esiste affatto un modo giusto di essere sordi"

La docuserie Deaf U, su Netflix dal 9 ottobre 2020

[Netflix]


INTERAZIONI: 245

Si definisce una docuserie di formazione e il suo ambizioso obiettivo è smontare ogni visione unitaria delle esperienze di vita della comunità sorda. Deaf U, disponibile su Netflix dal 9 ottobre, parte dunque da ciò che si considera assodato – una concezione monolitica della sordità – per giungere alla conclusione che non esiste affatto un modo giusto di essere sordi. È questa la sintesi offerta da Nyle DiMarco, modello, attore e attivista sordo fra i produttori della docuserie.

Deaf U segue un gruppo di studenti della Gallaudet University, un college privato di Washington, D.C. riservato alle persone sorde e con difficoltà uditive. Cheyenna, Daequan, Alexa, Renate, Rodney e Dalton affrontano fasi diverse della vita universitaria, hanno personalità del tutto peculiari e sogni e aspettative non associabili a quelle di chiunque altro. La serie ne osserva i comportamenti sia all’interno del college che nel più ampio contesto della città, raccontandone le vite quotidiane fra impegni accademici e tempo libero, amicizie e flirt, battibecchi e attriti di ogni genere, in tutto ciò che accompagna dei postadolescenti verso l’età adulta.

Fire TV Stick con telecomando vocale Alexa | Lettore multimediale
  • La nostra Fire TV Stick più venduta, ora con il telecomando vocale...
  • I dispositivi Fire TV Stick hanno molto più spazio di archiviazione...

Nel suo posizionarsi a metà fra una docuserie e un reality, Deaf U dà il giusto spazio a una comunità quasi del tutto esclusa da un’accurata rappresentazione mediatica. Osservare le vite di questi giovani non significa soddisfare un desiderio voyeuristico, né costringerli implicitamente ad agire da modelli per chiunque viva condizioni simili. Quel che Deaf U fa è piuttosto riconoscere la varietà di esperienze, conflitti e fattori culturali esistenti all’intero di una comunità sorda-tipo, invitando lo spettatore a cogliere l’universalità di certe emozioni ed esperienze umane in una fase della vita che è un costante work in progress.

Il punto della serie è che le persone sorde sono esseri umani. Siamo tutti uguali in quanto persone, ha raccontato DiMarco in un’intervista a Deadline. E tuttavia ho voluto mostrare la diversità e le stratificazioni della comunità. Ciò non vale soltanto per i valori dei protagonisti, ma per l’intero pacchetto di fattori fisici, psicologici e sociali che caratterizza individui perfettamente compiuti. Gli studenti della Gallaudet provengono infatti da diverse aree degli Stati Uniti e hanno differenti storie personali di sordità. Alcuni sono sordi dalla nascita, altri lo sono diventati in seguito a gravi incidenti; alcuni preservano con rigore l’uso della lingua dei segni, altri si esprimono prevalentemente con la parola. Abbiamo il nostro college e la nostra cultura, è la sintesi di uno dei protagonisti. Certo, abbiamo anche delle sfide, ma la nostra è una cultura ricchissima.

Deaf U debutta su Netflix il 9 ottobre. I produttori esecutivi sono Eric Evangelista, Shannon Evangelista, Nyle DiMarco e Brandon Panaligan.