Doppio tampone negativo per rientro a scuola, la procedura per gli studenti positivi

Arrivano nuove indicazioni ufficiali cui fare riferimento in caso di positività accertata: massima attenzione da parte del Ministero

Doppio tampone negativo

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Per ritornare a scuola dopo una positività certificata sarà necessario un doppio tampone negativo. Queste le ultime disposizioni che arrivano dagli organi competenti in merito all’ambito scuola. La volontà è quella di ridurre al minimo i possibili rischi di diffusione del contagio all’interno degli istituti. Con la ripresa delle attività che è avvenuta negli ultimi giorni, incrementare il numero dei casi di coronavirus è l’ultima cosa che si vuole.

La soluzione studiata è quindi quella della sicurezza estrema prima di permettere il ritorno tra i banchi di un alunno risultato positivo. E il doppio tampone negativo è l’applicazione pratica di questa soluzione. I due test in questione dovranno essere ripetuti a distanza di ventiquattr’ore l’uno dall’altro, e dovranno certificare l’effettiva guarigione avvenuta.

Doppio tampone negativo, le procedure per i casi di positività

Ma come avviene sostanzialmente la disposizione di esecuzione del tampone per i potenziali soggetti a rischio di positività? Innanzitutto bisogna fare riferimento alla sintomatologia. Particolare attenzione nel caso la temperatura corporea superi i 37.5 gradi e si verifichino problematiche di tipo respiratorio.

In questo caso, grazie alla “corsia preferenziale” istituita dal Ministero per la Salute per alunni e personale scolastico, si avvia la procedura per giungere al doppio tampone negativo. Innanzitutto il test sarà richiesto dal medico curante, che avrà l’onere di allertare il Dipartimento di Prevenzione che prenderà in carico l’operazione.

Una volta certificata l’eventuale positività, bisognerà tracciare gli spostamenti (per sanificazione degli ambienti) e i contatti avvenuti tra il paziente e altri studenti o soggetti del personale scolastico. Questi ultimi dovranno quindi sottoporsi a test per scongiurare la possibilità di contagio.

Un caos a cui si sta provando a porre rimedio, per permettere a tutti di lavorare e studiare nel clima migliore possibile. E per cercare di arginare un indice di trasmissione a livello nazionale (Rt) pericolosamente vicino alla soglia dell’1.