Champions ed Europa League sono giunte all’atto finale. La Champions sarà contesa da Bayern Monaco e PSG, mentre Inter e Siviglia si contenderanno l’Europa League.
L’inedita formula della Final8, con gara ad eliminazione diretta, ha prodotto qualche risultato a sorpresa, come ad esempio in Champions la punizione (8 a 2) inflitta dal Bayer Monaco al Barcellona.
Ma, nonostante questi risultati choc, sono giunte in fondo a Champions ed Europa League quattro formazioni che alla vigilia – senza dubbio alcuno – godevano dei favori del pronostico.
Analizziamo la Champions. Il Bayern di Monaco è una superpotenza calcistica iscritta di diritto tra le favorite. I tedeschi sono affidabili ed organizzati. Non sorprende di vederli in finale. Il PSG corona un inseguimento che dura da dieci anni. I miliardi spesi dagli sceicchi stanno finalmente producendo risultati.
In Europa League si fronteggiano il Siviglia che detiene il record di vittorie nella competizione e l’Inter che di sicuro era tra le formazioni più forti “retrocesse” dalla Champions.
Dunque i valori sono stati rispettati con una clamorosa novità geografica rispetto alla scorsa stagione: l’assenza delle squadre inglesi. Le formazione britanniche avevano dominato le due ultime finali: il Liverpool aveva superato il Tottenham aggiudicandosi la Champions; il Chelsea aveva conquistato l’Europa League a scapito dell’Arsenal.
Il dominio del calcio inglese, il più ricco del pianeta, sembrava esser appena cominciato. Ed invece nell’edizione successiva di Champions ed Europa League, gli inglesi sono stati spazzati via a favore delle altre quattro leghe maggiori: Francia, Germania, Italia, Spagna.
Un caso? Un’inversione di tendenza? L’affermazione di nuovi modelli a discapito di quelli passati? Una stagione sola non basta a definire un tendenza sia in Champions che in Europa League. Ma di certo l’alternanza di vincitori esalta l’interesse e favorisce lo spettacolo.