31 anni fa lo storico live dei Pink Floyd a Venezia, un evento in equilibrio sull’acqua pieno di bellezza e polemiche

Il 15 luglio 1989 i Pink Floyd suonarono sulla laguna di Venezia. Tante furono le polemiche, ecco come andarono le cose

pink floyd a venezia

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All’arrivo dei Pink Floyd a Venezia c’era tanto nervosismo. Il loro concerto sulla laguna, con tanto di vista sul Palazzo Ducale, non era visto di buon occhio da tanti opinionisti e politici i quali, complice una certa ignoranza in materia, erano addirittura arrivati a considerare la band britannica come una formazione heavy metal.

Vessato da proteste e dissensi, l’impresario della città lagunare Francesco Tomasi considerò l’idea di far approdare i Pink Floyd a Venezia come evento di chiusura del loro tour in Italia. Tomasi non pensava a un evento qualunque: dopo Pompei i Pink Floyd meritavano la laguna, meritavano di galleggiare sulle acque immense nella suggestiva cornice di Piazza San Marco e meritavano la festa del Redentore.

Il 15 luglio 1989 David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason salirono sul palco senza Roger Waters, che aveva lasciato la formazione nel 1985 dopo aver considerato la band come uno spreco di energie.

Contro il live dei Pink Floyd a Venezia si scagliò anche il sindaco Antonio Casellati che si rifiutò di firmare l’ordinanza, cosa che invece fece il vicesindaco Cesare De Piccoli. Numerose furono le minacce di boicottaggio: dal rifiuto di posizionare i bagni chimici alle teorie sulla sicurezza dell’impianto audio a contatto con l’acqua.

Un rischio che la tecnologia di un team di ingegneri scozzesi aveva scongiurato. La particolarità di quel concerto, infatti, fu la scelta di far suonare i Pink Floyd su una zattera. L’evento fu finanziato e trasmesso in mondovisione dalla Rai – comprese la Russia e le due Germanie in piena guerra fredda – ed era totalmente gratuito.

Il limite, però, fu di appena 90 minuti per esigenze di trasmissione. I Pink Floyd aprirono con Shine On You Crazy Diamond I e chiusero con Run Like Hell ma non mancarono pezzi storici come Comfortably Numb e Wish You Were Here. Ancora oggi il live dei Pink Floyd a Venezia viene ricordato come un evento di bellezza e polemiche nel tipico stile italiano.