Si ferma il 5G a Reggio Calabria: installazione antenne sospesa

Bloccata l'installazione delle antenne 5G a Reggio Calabria: il sindaco Giuseppe Falcomatà firma l'ordinanza

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Il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha liquidato il caso 5G firmando l’ordinanza (in vigore da ieri 6 luglio peraltro) con cui si sospendono le installazioni delle antenne in città, almeno fino a quando non ci saranno prove scientifiche a dimostrazione del fatto che le reti di ultima generazioni non siano dannose per la salute pubblica. L’ordinanza diffida tutte le aziende di telefonia a dare il via ad ogni qual tipo di lavoro di sperimentazione e di attivazione del 5G sul suolo comunale.

Il primo cittadino di Reggio Calabria ha affermato di aver firmato l’ordinanza per tutelare la salute di tutti, in quanto al momento mancano evidenze scientifiche a testimonianza degli effetti che la tecnologia può avere sulle persone. Nonostante il diniego sia arrivato in modo forte e chiaro, Falcomatà ha fatto sapere che continuerà ad avere incontro con l’Università Mediterranea, oltre che con l’Ordine dei medici e con altre associazioni per andare a fondo alla vicenda. Qualora le teorie scientifiche dovessero effettivamente attestare la mancata pericolosità del 5G sugli esseri umani allora il Comune sarà pronto a rivedere le proprie decisioni, accogliendo la tecnologia: fino ad allora, a detta del Sindaco di Reggio Calabria, la salute dei concittadini verrà sempre e comunque messa al primo posto.

Un’altra opposizione incontrata dal 5G che va ad aggiungersi al calderone dei 43 piccoli comuni leccesi, anch’essi contrari alla sperimentazione ed all’attivazione delle reti 5G nei loro territori (ve ne abbiamo parlato in questo articolo dedicato). Una questione decisamente controversa, visto che il piano Colao ha visto proprio nel 5G uno dei grimaldelli su cui puntare per far ripartire l’economica del Paese dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus (si propone perfino di incrementare i limiti delle emissioni elettromagnetiche, che nel nostro territorio sono 3 volte inferiori rispetto ai valori massimi europei).