Rita Dalla Chiesa insiste sull’estinzione dei cinesi: “Provocazione, dobbiamo farci sentire”

Quella di Rita Dalla Chiesa non è una gaffe ma una provocazione: il popolo cinese merita l'estinzione

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Rita Dalla Chiesa insiste sull’estinzione dei cinesi e rincara la dose sul tweet che ha letteralmente scatenato una bufera social. Sì, i cinesi devono sparire dalla faccia della Terra e a niente sono valsi i post di protesta che le sono stati riservati: la sua posizione è molto chiara.

La Dalla Chiesa ha reagito in maniera feroce alla notizia del festival della carne di cane di Yuli, lanciata da Il Fatto Quotidiano, augurando l’immediata estinzione al popolo cinese. Il cinguettio non ha niente a che fare con il tema del Coronavirus, che però è stato accennato nella replica della ex conduttrice di Forum.

Il suo sfogo non è di certo passato sotto traccia, nemmeno tra i followers che si sono scatenati sotto il tweet, accusandola addirittura di inneggiare al genocidio: “Volere l’estinzione di un popolo si chiama genocidio. Basterebbe augurarsi e chiedere che queste pratiche venissero vietate”.

Sentita da Adnkronos, Rita Dalla Chiesa ha ribadito la sua posizione sul tema. Sì, volere l’estinzione dei cinesi è una provocazione e, questa volta, si tira in ballo anche il Coronavirus e la cattiva gestione dell’emergenza: “Con quello che hanno combinato, devono solo stare zitti”.

Secondo Rita Dalla Chiesa, queste pratiche dovrebbero essere vietate in una società civile e, quindi, anche in Cina. Del festival della carne di cane si era occupata anche la redazione di Le Iene, che aveva inviato Giulia Innocenzi per un’inchiesta che aveva fatto scalpore.

I cinesi meritano l’estinzione per il trattamento che riservano ai cani, secondo Rita Dalla Chiesa, che non smentisce il suo primo tweet grazie al quale ha ricevuto un’ondata di critiche senza precedenti.

La sua posizione, quella di convinta animalista, non stupisce. Da anni, Rita Dalla Chiesa porta avanti le sue battaglie a sostegno degli animali e contro ogni forma di maltrattamento. Le sue ultime dichiarazioni sono comunque destinate a far discutere, soprattutto per il ruolo ricoperto dai cinesi nella gestione della pandemia mondiale.