In Homecoming 2 su Prime Video un cast di fuoriclasse salva una storia evanescente

Una Janelle Monáe sorprendentemente versatile non fa rimpiangere Julia Roberts, e insieme al resto del cast eleva una stagione cui avrebbe giovato una maggiore ambizione

Stephan James e Janelle Monae in Homecoming 2 su Prime Video dal 22 maggio

[AMAZON PRIME VIDEO]


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Homecoming è stata uno dei primi e più interessanti esperimenti sul salto dal mondo dei podcast e quello della tv. Da Gimlet Media ad Amazon Studios, l’intrigante mistero attorno al Geist Group, al progetto Homecoming e al trattamento del disturbo post traumatico da stress dei veterani ha alimentato una storia carica di ansie e sospetti, accolta da reazioni ambivalenti ma senza dubbio ben curata e interpretata.

Homecoming 2, su Prime Video dal 22 maggio, perde una Julia Roberts in splendida forma nei panni di Heidi Bergman e, pur tenendosi stretto l’ottimo Stephan James in quelli di Walter Cruz, sposta il focus su un personaggio secondario – Audrey Temple, interpretata da Hong Chau – e una new entry cruciale per lo svolgimento della storia, Jacqueline – Janelle Monáe.

È attorno a quest’ultima che ruota il mistero d’inizio stagione. Il suo personaggio si risveglia infatti senza memoria in una barca in mezzo a un lago. Non sa come vi sia arrivata, non ricorda neppure il suo nome, e l’uomo fermo sulla riva al quale chiede aiuto fugge via spaventato. Non le resta quindi che provare a risalire alla sua identità sfruttando i pochi indizi in suo possesso, ritrovandosi infine pericolosamente vicina al Geist Group.

E al Geist è collegata anche Audrey Temple, non più segretaria emarginata ma visionaria manager capace di scalare la vetta dell’azienda e influenzarne le sorti. Walter Cruz, invece, perso ogni ricordo dei giorni dell’Homecoming e del legame con Heidi Bergman, vede messa a repentaglio la tranquilla quotidianità costruita in una zona rurale della California. Si riscopre così pieno di domande sul suo passato, e per darvi risposta intraprende un viaggio dagli esiti imprevedibili.

Lo snodarsi degli eventi in Homecoming 2 su Prime Video avrebbe potuto puntare a espandere l’universo della prima stagione, ma si riduce invece all’osservazione di un minuscolo mistero che solo negli ultimi episodi conquista slancio e instilla un senso di reale pericolo.

A differenza della prima stagione, in cui una certa lentezza riflessiva aiutava a familiarizzare con un mondo basato su dinamiche criptiche, Homecoming 2 procede spedita fra sette episodi da mezz’ora, dove mettere insieme i pezzi del puzzle è abbastanza semplice e lineare. I dubbi sollevati da vecchie vicende si chiariscono, i vuoti si riempiono, le curiosità si soddisfano fino a completare il quadro della trama di tutti i tasselli necessari.

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È un processo automatico che da un lato riduce il gusto della caccia all’indizio, dall’altro alleggerisce il peso di una serie mai davvero vivace. Pur discostandosi dai personaggi centrali del primo capitolo e introducendo nuovi motivi d’inquietudine, Homecoming 2 continua a dipendere dalla stagione precedente perché è a essa che ancora misteri, motivazioni, questioni irrisolte. E non è chiaro se si tratti di un tentativo di portare a compimento quella storia o costruire un ponte verso un’eventuale, più ambiziosa terza stagione.

La novità più spiazzante resta tuttavia la decisione di non sviluppare Homecoming 2 attorno a Walter Cruz. Nei nuovi episodi il giovane è piuttosto un comprimario di Jacqueline, protagonista dal percorso narrativo accidentato, salvata però dalla performance eccellente di un’interprete versatile e perfettamente a suo agio nel ruolo. Janelle Monáe si rivela la scelta perfetta per una donna confusa e spaesata, persino più efficace nei momenti di timore che in quelli di maggior controllo delle emozioni.

Ma è l’intero nucleo di interpreti principali a fare di Homecoming 2 su Prime Video una parentesi di tempo ben speso. Nell’intera stagione c’è poco spazio per un’indagine accurata dell’umanità dei personaggi, eppure ciascuno di essi acquisisce fascino e spessore grazie a interpretazioni sopra la media. Chris Cooper colpisce nel segno con un ruvido, convincente Leonard Geist, mentre Joan Cusack conquista per la resa di un’autoritaria e stucchevole rappresentante del Dipartimento della Difesa.

Il Diritto Di Contare
  • Attributi: DVD, Drammatico
  • Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe (Actors)

L’interpretazione più interessante, senz’altro degna di attenzione in vista dell’awards season statunitense, è però quella di Hong Chau, già vista rubare la scena in Watchmen – nei panni di Lady Trieu – e Forever. La sua Audrey non è la solita arrivista né un’insignificante telefonista, ma una maniaca del controllo che fra le proprie ansie coltiva una determinazione feroce. Sul viso di Chau si palesano tutte le emozioni, le aspettative e le idiosincrasie di un personaggio volutamente ambiguo, trascurato in fase di scrittura al pari degli altri, e che però si fa tridimensionale proprio grazie alla sua interprete.

La seconda stagione di Homecoming può insomma non esser considerata all’altezza della prima, ma il suo scorrere rapido e il cast di fuoriclasse ne fanno un’ottima serie da binge watching.

I sette episodi di Homecoming 2 sono disponibili in streaming su Prime Video da venerdì 22 maggio.