Gli ex Joy Division organizzano un evento per i 40 anni dalla morte di Ian Curtis con donazioni per i centri di salute mentale

Il 18 maggio 1980 Ian Curtis si tolse la vita. I suoi ex compagni di band lo ricordano con un evento al quale partecipa anche il frontman dei The Killers


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Il 18 maggio saranno passati 40 anni dalla morte di Ian Curtis, frontman dei Joy Division che si tolse la vita nel 1980 impiccandosi nella sua casa di Macclesfield.

Per questo Bernard Sumner e Stephen Morris, rispettivamente chitarrista e batterista della band di Love Will Tear Us Apart, hanno deciso di ricordare il loro amico e compagno con un evento benefico in diretta streaming su Facebook e sul sito ufficiale di United We Stream, che ospita l’evento.

La diretta si strutturerà in due ore di dialoghi, dibattiti, musica e poesia durante le quali saranno presenti, oltre ai due ex Joy Division che dopo la morte di Ian Curtis hanno dato vita ai New Order, anche ospiti speciali come Brendan Flowers dei The Killers, gli Elbow e i Kodaline.

L’evento prende il nome di Moving Through The Silence: Celebrating The Life & Legacy Of Ian Curtis e ripercorrerà la carriera della voce di Disorder attraverso l’esperienza dei suoi ex compagni di band e degli artisti che ne hanno subito l’influenza.

Durante l’evento saranno raccolte donazioni per Manchester Mind e Nordoff Robins, due associazioni che si occupano di salute mentali. Una scelta tutt’altro che casuale, dal momento che Ian Curtis si tolse la vita soffocato dalla depressione e dall’epilessia fotosensibile che in diverse occasioni aveva compromesso le esibizioni dei Joy Division.

Quando Curtis si suicidò aveva appena 23 anni. Aveva appena divorziato dalla moglie Deborah Woodruff e dal loro matrimonio era nata, nel 1979, Nathalie Curtis. Curtis aveva iniziato una relazione con la giornalista belga Annik Honorée, e proprio da quel tradimento Deborah decise di divorziare dal marito, cosa che ottenne tra il febbraio e il marzo 1980.

Il cantautore britannico, devastato da quella separazione, si tolse la vita nella sua cucina. 40 anni dopo la morte di Ian Curtis si ricorda la sua grande lezione di stile che lo ha reso una delle icone del post-punk della fine degli anni ’70.