Musei, cinema e concerti da giugno? Cosa dice il Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile

Musei, cinema, mostre, concerti, teatro: si riparte davvero a giugno? Dalle mascherine obbligatorie ai posti assegnati, cosa dice il Comitato tecnico scientifico

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Si potrà andare al cinema e a teatro da giugno; si potrà anche assistere ad un concerto.

Dalla prima settimana di giugno ci si potrà recare in una sala cinematografica, nei teatri, negli spazi adibiti a sala da concerto; si potrà andare anche al museo e a alle mostre.

Il Comitato tecnico scientifico della Protezione civile si è riunito il 4, il 5 e il 6 maggio. Dopo le riunioni che si sono tenute presso il Dipartimento, emerge la possibilità di ripristinare concerti e spettacoli nell’immediato futuro ma non senza le dovute misure precauzionali.

Tenendo conto dell’aggiornamento dei dati epidemiologici e visionati i contributi inviati dal ministero per i Beni e le Attività culturali, il Comitato tecnico scientifico della Protezione civile sta procedendo alla valutazione dei diversi scenari al fine di prevedere la ripartenza delle attività dal vivo.

Va valutato innanzitutto l’impatto che avrebbero cinema, teatri, musei, mostre e concerti sullo scenario attuale, non trascurando che prioritario è il contenimento del contagio.

Cinema e teatri: le misure da adottare

Mascherina obbligatoria, posti a sedere numerati e distanziamento: ci si potrà sedere solo rispettando il distanziamento di almeno un metro e si dovrà indossare la mascherina per tutta la durata dello spettacolo.

All’ingresso, bisognerà sottoporsi misurazione della temperatura: non si potrà accedere se la temperatura corporea rilevata sarà al di sopra dei 37,5 gradi; non potranno inoltre accedere allo spazio le persone che evidenziano sintomi respiratori.

Si dovranno evitare il più possibile le code, sia all’ingresso che all’uscita. Al fine di ridurle, si prevede l’eliminazione dei biglietti cartacei con l’introduzione di biglietti esclusivamente digitali. Questo eviterebbe la coda in biglietteria per il ritiro del ticket e per l’acquisto; basterà mostrare il biglietto digitale per accedere allo spettacolo.

Dovranno inoltre essere posizionati dispenser con gel igienizzante e il distanziamento dovrà essere garantito anche in ingresso e in uscita.

Queste misure di sicurezza sarebbero valide sia per luoghi al chiuso che per luoghi all’aperto. A cambiare però sarà il numero di spettatori da non superare: all’aperto è possibile radunare fino a 1000 persone, se la location lo consente; il numero scende vertiginosamente fino a 200 per i posti al chiuso.

I numeri non fanno riferimento ai paganti effettivi bensì alla totalità delle persone presenti, inclusi artisti, musicisti e personale.

Per i musei, la riapertura va considerata in base alle dimensioni del luogo e alla tipologia (spazio all’aperto/spazio al chiuso). Bisognerà evitare il pagamento in contanti e limitare l’utilizzo del touch screen e delle audioguide.

Anche nei musei sarà obbligatorio l’uso della mascherina e il rispetto della distanza di almeno un metro dagli altri presenti, oltre ai dispenser con gel igienizzanti da collocare in più aree della struttura. Le distanze verranno indicate attraverso l’uso dell’apposita segnaletica.

Resta anche per i musei la necessità di evitare il più possibile le code all’ingresso, all’uscita, alla biglietteria e per ogni altro servizio che potrebbe generare assembramento.

Gli esperti del Comitato tecnico scientifico

Agostino Miozzo, Coordinatore dell’Ufficio Promozione e integrazione del Servizio nazionale della protezione civile del Dipartimento della protezione civile – con funzioni di coordinatore del Comitato;

Silvio Brusaferro, Presidente dell’lstituto superiore di sanità;

Claudio D’Amario, Direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute;

Mauro Dionisio, Direttore dell’Ufficio di coordinamento degli Uffici di sanità marittima-aerea e di frontiera del Ministero della salute;

Achille Iachino, Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute;

Sergio Iavicoli, Direttore Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL;

Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”;

Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute;

Nicola Magrini, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco;

Giuseppe Ruocco, Segretario Generale del Ministero della salute;

Nicola Sebastiani, Ispettore Generale della sanità militare del Ministero della difesa;

Andrea Urbani, Direttore Generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute;

Alberto Zoli, rappresentante della Commissione salute designato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome.

Massimo Antonelli, Direttore del Dipartimento emergenze, anestesiologia e rianimazione del Policlinico Universitario “A. Gemelli”;

Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, neurologiche, ortopediche e della testa – collo del Policlinico Universitario “A. Gemelli”;

Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi – con compiti di segreteria del Comitato;

Ranieri Guerra, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

Francesco Maraglino, Direttore dell’Ufficio prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale del Ministero della salute;

Luca Richeldi, Presidente della Società italiana di pneumologia;

Alberto Villani, Presidente della Società italiana di pediatria.