La riflessione di Enrico Ruggeri sui concerti dal vivo dopo il Covid-19: “Ripartire tra due settimane”

Secondo Enrico Ruggeri, si potrebbe pensare a una ripartenza anche nelle prossime settimane

riflessione di enrico ruggeri sui concerti dal vivo

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Arriva la riflessione di Enrico Ruggeri sui concerti dal vivo, ancora fermi per le restrizioni imposte dal decreto che impongono distanziamento sociale e utilizzo di mascherine.

Il cantautore milanese è intervenuto a Un Giorno Da Pecora, spiegando quale sia il suo pensiero in merito alla situazione dei concerti in Italia, e nel mondo, che stentano a ripartire a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso.

Si può ripartire tra due settimane?

L’idea di Enrico Ruggeri sarebbe quella di ripartire al più presto, con meno posti rispetto alla capienza della location scelta. “Prendi un palasport da 5000 posti con 1000 sedie”, dice Ruggeri, ponendolo come utile compromesso per una ripartenza che tarda ad arrivare e che sta mettendo in ginocchio tutto il comparto.

Secondo Ruggeri, si potrebbe quindi ricominciare in questa maniera, seppur con un guadagno minore per tutte le maestranze coinvolte e tenendo i concerti da 50000 persone come un lontano miraggio.

Quando ripartiranno i concerti?

Ridimensionare le location dei concerti rimane una pura utopia, sebbene trainata dal sogno di poter ripartire tra due settimane. Ospitare 1000 persone in una struttura che può contenerne 5000 non evita la possibilità di un assembramento, soprattutto se si considera che un concerto live non può essere equiparato alla visione di un film. Nessuno sta buono buono al suo posto, c’è chi zompa sulle sedie, chi corre sotto il palco, chi piglia delle gomitate in testa facendosi trascinare dalla musica ed è così che dovrebbe essere vissuto un concerto.

Far ripartire la macchina in queste condizioni significa assumersi una responsabilità enorme, per la salute degli spettatori ma anche dei lavoratori che devono poter tornare a lavorare, sì, ma in totale sicurezza e senza che vi sia il minimo rischio per la propria salute.

“Non si può vivere con la paura di morire”, conclude giustamente Enrico Ruggeri, ma i tempi sono ancora troppo acerbi per poter considerare di tornare alla normalità in un futuro così imminente e con una soluzione inapplicabile per i concerti dal vivo schedulati nelle prossime settimane.