La struggente Ave Maria di Al Bano in un video esclusivo realizzato da suo figlio Yari

Ho sentito Al Bano durante la diretta del Barone Rosso Solo Flight e abbiamo parlato a lungo


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Ho sempre stimato tanto Al Bano, come persone e come cantante, ma la sua bravura in questo campo è indiscussa. L’ho intervistato qualche volta, ma mai è venuto in un mio Roxy Bar o Help o Barone Rosso.

Suo figlio Yari mi ha mandato un video dove su una versione struggente quanto “psichedelica” dell’Ave Maria, cantata da Al Bano negli anni ’70, aveva messo immagini di questo periodo assurdo che stiamo vivendo, fatto di città deserte e di solitudine interiore.

Così ho chiamato Al Bano per dirgli che era un video splendido. Con mia sorpresa, lui non l’aveva ancora visto. Mi ha detto che Yari aveva forse usato me come test prima di mostrarglielo. Gli ho proposto allora di fare un collegamento durante il volo solitario del mio Barone Rosso Solo Flight. Lui è sempre sintetico e pronto nelle risposte: “Sì”.

Lunedì 13 aprile l’ho chiamato e abbiamo parlato a lungo. Del virus, che gli ha portato via anche il suo amico e produttore Detto Mariano, di paesi come Russia, Cina e Albania che ci stanno aiutando. Mi ha raccontato di come abbia scelto di emigrare da un’Italia che non ha mai capito le sue vere potenzialità e gli esperimenti che compiva in vari ambiti musicali, da quello noto della canzone, al blues, folk, fino al bel canto lirico. Al Bano è diventata una nostra eccellenza amata in tutto il mondo e qui in Italia l’unico vero riconoscimento lo ha avuto paradossalmente dai giornaletti di gossip. Credo sia il personaggio pubblico che vanta il maggior numero di copertine in assoluto.

Non vedo l’ora di averlo, come ci siamo ripromessi, in uno speciale Barone Rosso che gli dedicherò quando questo troppo lungo periodo di carcere della paura sarà terminato.

La versione integrale della lunga conversazione con Al Bano la trovi su

www.redronnie.tv