I Delitti di Valhalla, il crime nordico direttamente in top10 su Netflix: ci sarà una seconda stagione?

Tra le novità più interessanti di marzo c'è I Delitti di Valhalla, il thriller islandese subito diventato uno dei titoli più popolari in Italia su Netflix


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Ha debuttato in streaming su Netflix il 13 marzo e in meno di una settimana è entrato subito nella top10 italiana: I Delitti di Valhalla è uno dei titoli del momento sulla piattaforma, sesto nelle preferenze del pubblico al momento in cui scriviamo.

A farne un successo è la perfetta declinazione di un genere molto in voga, il crime dall’ambientazione nordica, scandinava per l’esattezza, un giallo dalle atmosfere cupe che non manca di un tocco di umorismo.

I Delitti di Valhalla è una serie che si presta molto bene alla pratica del binge-watching, la visione di più episodi senza soluzione di continuità, soprattutto in un periodo come questo in cui la serialità riesce a riempire giornate scandite dal dovere di restare in casa.

Come fosse un classico della letteratura gialla, la serie parte con un ritmo lento che punta a far immergere lo spettatore nel contesto in cui il thriller è ambientato: infinite distese di neve, silenzi inquietanti e colori freddi, paesaggi desolati di Reykjavik e del resto dell’Islanda che fanno da sfondo all’omicidio a partire dal quale si innesca la trama, finché arriva un punto di svolta che dà impulso e velocità al racconto.

I Delitti di Valhalla parte dal ritorno in Islanda del detective e profiler della polizia Arnar (Björn Thors), tornato nel suo paese d’origine dopo un periodo trascorso ad Oslo. Lavorerà con l’agente di polizia locale Kata Eligsson (Nína Dögg Filippusdóttir) per cercare di risolvere una serie di orribili omicidi, che sembrano prefigurare l’azione del primo serial killer islandese. Il rapporto tra i due non sarà privo di tensioni, soprattutto perché l’improbabile scia di indizi su cui lavorano disegnerà un mosaico di casi più complesso del previsto da ricostruire, visto che i suoi tasselli risalgono a fatti relativi ai decenni precedenti. In particolare, dopo il terzo omicidio dalle caratteristiche simili, i detective iniziano a trovare un collegamento fra i vari casi che li porta ad indagare su una vecchia casa-famiglia per ragazzi abbandonati di nome Valhalla. Le indagini riveleranno un fitto intreccio fatto di corruzione e malagiustizia, realizzato negli anni nel tentativo di nascondere alla popolazione crimini orribili. Ad aggravare la dimensione dell’indagine è il tema degli abusi infantili e delle loro conseguenze sulle vittime: il serial killer a cui i due poliziotti danno la caccia, infatti, prende di mira uomini d’affari di alto profilo, con unico comune denominatore il fatto che il loro passato sia associato a una scuola per soli ragazzi.

Come ogni buon giallo che si rispetti, I Delitti di Valhalla procede nel corso dei suoi otto episodi nel tentativo di sondare i meandri più oscuri della mente criminale del presunto serial killer, in un’atmosfera ipnotica a cui contribuisce la glaciale ambientazione islandese.

La serie non è stata ancora rinnovata per una seconda stagione: la prima è stata trasmessa con successo lo scorso anno da RÚV, una delle principali emittenti nazionali islandesi, e con l’arrivo su Netflix che la distribuisce in tutto il mondo I Delitti di Valhalla potrebbe trovare la giusta dimensione internazionale che favorisce l’avvio della produzione di una seconda stagione.