Grossi dubbi sulla profezia di Sylvia Browne: tra Coronavirus e previsioni nel 2004

Proviamo a chiarire la questione emersa di recente a proposito di un libro chiamato "End of days"

Sylvia Browne

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Ci sono ancora oggi molte domande senza risposte a proposito di Coronavirus, soprattutto concentrandoci sulla presunta profezia di Sylvia Browne. Come abbiamo visto anche in passato, per contesti e situazioni completamente diverse (basti pensare alla questione apocalisse), il web è pieno di documenti simili. Solo approfondendo alcune storia, gli utenti potranno avere un’idea più chiara su quanto detto da determinati scrittori. In questo caso si parla di un libro specifico, vale a dire “End of days“.

Reale la profezia di Sylvia Browne sul Coronavirus?

Partiamo da alcuni presupposti fondamentali, perché come sottolinea il sito americano anti fake news più autorevole, vale a dire Snopes, ci sono importanti aspetti da chiarire sulla presunta profezia di Sylvia Browne in ottica Coronavirus. Il suo libro “End of days” esiste e, ad un certo punto, si parla realmente nel 2008 (non nel 2004, al contrario di quanto è stato erroneamente riportato da qualcuno sui social in queste ore), di un’infezione su scala globale. Una sorta di polmonite avanzata se vogliamo.

Ci sono però altri fattori da considerare. Come riporta in queste ore Bufale, infatti, il libro di Sylvia Browne è stato scritto “di pancia”, subito dopo l’emergenza SARS. Se vogliamo, ancora più letale rispetto al Coronavirus. Nella medesima pagina che sta girando tanto su WhatsApp e Facebook oggi 7 marzo, viene menzionata anche un’altra epidemia che era stata prevista nel 2010 e che, a conti fatti, non è stata riscontrata. Insomma, prende corpo l’idea che l’autrice “si sia buttata”, azzeccando la previsione sul Coronavirus.

Ci sarebbero poi altri aspetti della sua vita che non la renderebbero autorevole. In queste ore, infatti, è tornata a galla una brutta storia che vide Sylvia Browne fornire alle autorità false informazioni sulla scomparsa di alcuni bambini. L’autrice di End of days, di cui tanto si parla anche in Italia ora, è deceduta nel 2013.