L’Amica Geniale 2 non è un “quasi” ma un simbolo di perfezione in cui il finale fa volare gli ascolti

Ascolti tv al top per il finale de L'Amica Geniale 2 che chiude in bellezza e rimanda tutti al prossimo capitolo


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L’Amica Geniale 2 non è un “quasi”. Chi non lo aveva ancora capito lo ha fatto ieri sera con l’interpretazione perfetta di Gaia Girace e Margherita Mazzucco ma anche con quella di Giovanni Amura, un perfetto Stefano Carracci in grado di portare sullo schermo un uomo simbolo dei suoi tempi pronto a punire la moglie che non fa quello che ci si aspetta ma anche di tradirla, denigrarla e poi accoglierla quando in grembo porta quello che si pensa figlio di un altro.

A tenere tutto insieme come un perfetto maestro d’orchestra è ancora Saverio Costanzo. Il regista riesce a portare sullo schermo non solo le storie e i personaggi descritti magistralmente da Elena Ferrante, ma riesce a sottolineare alcuni passaggi clou in cui le parole servono a ben poco. Dall’immagine di Stefano “mostro” dietro la porta del bagno passando dall’immagine sbiadita di Lila che si guarda e non si riconosce nel cognome dei Carracci finendo alla mano che spunta e poi si lascia scivolare, tutto questo ha fatto ancora più grande L’Amica Geniale 2 consegnando al pubblico un prodotto perfetto che poco ha a che fare con la sensazione di “quasi” che ha accompagnato Elena in questi due primi capitoli.

Proprio lei, affacciata sull’Arno sfiorato dalla luce di un nuovo giorno, si accorge di non essere “un tutto” ma di essersi sentita sempre un “quasi” come se le mancasse qualcosa, sicura che se Lila avesse potuto, avrebbe fatto meglio di lei e con sforzi minori. Questo senso di impotenza e di inferiorità ha accompagnato l’infanzia e la fanciullezza di Elena e continua a tormentarla anche adesso che lei ha lasciato il rione e si sta realizzando mentre la sua «amica geniale» è ancora ferma tra quegli edifici grigi e freddi a combattere con i limiti fisici e mentali di quegli uomini che l’hanno solo sfruttata e mai apprezzata a pieno, forse temendola.

Il finale de L’Amica Geniale 2 si impernia proprio sui punti di vista. Quello di Elena convinta da sempre che Lila sia migliore di lei, e quello di quest’ultima invidiosa del fatto che l’amica ha potuto avere tutto ciò che lei non avrà mai, una lotta per emanciparsi e diventare qualcuno, l’altra solo per riuscire a sopravvivere un altro giorno e crescere suo figlio.

Ciliegina sulla torta di questo dualismo è ancora la maestra Oliviero colei che ha notato subito quella luce in Lila ma che si è sentita tradita quando lei ha buttato via tutto, e che ieri sera ha fatto capolino proprio al suo cospetto ricordandole che «era destinata a grandi cose» e non diventare moglie e avere un figlio. Il colpo finale alla Cerullo arriva proprio dall’amica Elena tornata nel rione per far visita ai suoi e spingendosi fino al posto in cui l’amica lavora per dirle che presto pubblicheranno il suo primo romanzo.

Elena ha realizzato il sogno che avevano da bambine e, proprio mentre il sangue di maiale in cui Lila è costretta a lavorare ogni giorno fa da sfondo, capisce che quel “quasi” che le ha sempre fatto paura forse non esiste, almeno non più. Lei è arrivata lontana mentre la sua “amica geniale” è rimasta vittima del tempo, del suo essere troppo per essere apprezzata, amata e capita, e forse di non aver davvero combattuto abbastanza per ciò che era importante.

L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome ha conquistato 6.941.000 spettatori pari al 28% di share, due punti percentuali in meno rispetto al finale della scorsa stagione ma dieci in più rispetto al Grande Fratello Vip in onda ieri sera.