Gravi accuse del governo USA a Huawei: il ban si rafforza ancora

Il governo USA colpisce ancora Huawei: il produttore cinese accusato di spionaggio internazionale

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Difficile si risolva presto la situazione legata al ban USA di Huawei, visto che le tensioni tra il produttore cinese ed il governo americano è ben lontana dallo stemperarsi. Come riportato dal ‘wsj.com‘, a detta dei piani alti delle istituzioni governative statunitensi (che avrebbero addirittura delle prove di quanto stiamo per dirvi), Huawei utilizzerebbe delle backdoor per l’accesso alle infrastrutture mobile che vende in ogni parte del globo. Robert O’Brien, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, non ha dubbi a riguardo: il produttore cinese avrebbe la facoltà, naturalmente segreta, di accedere ad alcune informazioni riservate nei sistemi di sua gestione, che poi vende in tutto il mondo.

Tali rivelazioni sarebbero rimaste taciute fino alla fine dell’anno scorso, quando poi le alte sfere del governo USA avrebbero deciso di parlarne con gli ufficiali inglesi e tedeschi. Non è tardata ad arrivare la risposta di Huawei, che si è difesa dicendo che il governo USA non fa altro che accusarla senza fornire prove a fondamento (secondo quanto riferisce l’OEM, un’azione di questo tipo sarebbe stata immediatamente scoperto, qualora fosse stata vera). Il portavoce dell’OEM cinese ha puntualizzato che nessun dipendente avrebbe potuto inserire un simile apparecchio senza l’esplicita autorizzazione da parte del gestore telefonico locale (si tratterebbe, in quel caso, di insinuare il dubbio siano stati complici anche i provider).

Naturalmente la situazione non fa che giocare a sfavore di un’eventuale riappacificazione tra le parti: i rapporti tra Huawei ed il governo USA è ormai ai minimi termini: sarà difficile, soprattutto dopo questa grave accusa, ricucire lo strappo che si è venuto a creare, sempre più profondo (più che di strappo si potrebbe parlare anche di squarcio vero e proprio). Voi che idea vi siete fatti in merito alla vicenda? Lasciateci un commento all’articolo per farcelo sapere.