Produzione iPhone al palo per il coronavirus, a rischio modello di marzo?

ferma la produzione di melafonini vecchi e nuovi, almeno presso Foxconn: dipendenti ancora a casa

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Nessun ripartenza della produzione degli iPhone in Cina, almeno nel grande stabilimento Foxconn, da sempre partner speciale di Apple e tutto a causa dell’epidemia di coronavirus che proprio dal paese asiatico è partito.

La lunga pausa degli stabilimenti deputati alla produzione di iPhone era partita a cavallo di fine gennaio, con la ricorrenza del Capodanno cinese appunto. Poi la prima diffusione del coronavirus aveva spinto i dirigenti dell’azienda a tenere chiusi i cancelli degli stabilimenti ancora per qualche giorno. Ebbene, stando a quanto trapelato via Bloomberg, la situazione è destinata a non ritornare alla normalità tanto presto.

Come riporta anche iMore, proprio da parte della dirigenza Foxcoon sarebbe stata diramata una nota interna, via app aziendale, che invita i dipendenti a non tornare ancora a lavoro in questi giorni. I destinatari della speciale missiva sarebbero stati i dipendenti del reparto iDPBG, quello proprio deputato alla produzione dei melafonini.

Viene proprio da chiedersi ora: che ne sarà dell’iPhone 9 atteso per il prossimo 9 marzo? La produzione sarebbe dovuta essere al suo culmine proprio in queste settimane per il melafonino low-cost di primavera, eppure proprio le catene di montaggio sono ora del tutto ferme e non si sa quando rientreranno di scena. Certo Apple potrebbe avvalersi per l’occasione di altri partner ma è nota l’assoluta centralità di Foxconn come collaboratore di Cupertino. Tanto più altri possibili stabilimenti di riferimento per la produzione di melafonini si trovano, nella maggior parte dei casi, in Cina ed è molto probabilmente sono alle prese con gli stessi identici blocchi.

Ormai è chiaro come l’espansione del coronavirus rischi di avere effetti devastanti nel mondo hi-tech, vista la presenza della produzione di molti brand proprio in Cina. Non resta che attendere gli sviluppi della vicenda sperando, a prescindere da tutto, in un ritorno alla normalità repentino dopo l’epidemia.