Modem libero, la sentenza del TAR sul ricorso di TIM

Il TAR del Lazio si è espresso sul ricorso di TIM sulla questione relativa al modem libero

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Arriva la decisione del TAR del Lazio in merito al ricorso fatto partire da TIM nei riguardi di AGCOM per la cancellazione della delibera n. 348/18/CONS relativamente al modem libero sui contratti in corso per i già clienti. Come riportato da ‘mondomobileweb.it‘, la delibera sanciva, per i contratti in essere, di poter tranquillamente restituire l’apparato proprietario, annullando il processo di rateizzazione.

Nel suo ricorso TIM rigettava l’art. 4 comma 1, lettera C, che obbligava alla rimozione di blocchi operatori eventuali inclusi nell’apparato venduto attraverso un aggiornamento del software che consentiva ai clienti l’utilizzazione dei prodotti anche per l’accesso ad Internet da altri gestori telefonici. Questo aspetto è stato subito tralasciato per stessa volontà di TIM, che ha ritenuto il caso di attuare il comma specifico. La seconda ragione che ha spinto TIM al ricorso ha incontrato il favore del TAR del Lazio. La richiesta è relativa all’art. 4, comma 3, lettera B della delibera AGCOM sul modem libero, che obbligata di non rivendicare spese aggiuntive laddove il terminale non venisse restituito laddove i clienti avessero deciso di recedere senza averlo adoperato in pianta stabile.

Il terzo punto su cui ha insistito TIM è relativo all’art. 5, comma 1, della libera, legato proprio ai contratti in essere. La normativa prevedeva che nell’arco di 120 giorni dalla pubblicazione, i gestori offrissero ai clienti la modifica senza oneri dell’offerta attiva con una equivalente che includeva la fornitura del terminale in forma gratuita. La compagnia avrebbe dovuto offrire un cambio offerta a quanti pagavano per l’impiego obbligatorio del terminale, oppure permettere loro di recedere gratuitamente dal contratto, facendo decadere tutte le eventuali penali. Il TAR del Lazio ha respinto questo punto, come regolamentato dalla disciplina europea. TIM dovrà mettersi l’anima in pace sulla questione: siete d’accordo anche voi?