Yoko Ono ricorda la morte di John Lennon: “39 anni dopo ci manca ancora”

La vedova dell'ex Beatles coglie l'occasione per denunciare il commercio delle armi in America


INTERAZIONI: 740

Poche ore dopo la morte di John Lennon, nell’appartamento del Dakota Building di New York era calato un silenzio assordante. Di fronte a una finestra che dava sui grattacieli un paio di lenti insanguinate giacevano per osservare il mondo un’ultima volta. Accanto ad esse un bicchiere di Gin liscio, una lacrima e una donna. Yoko Ono aveva appena perso suo marito e il mondo intero aveva appena perso un pezzo di storia dei Beatles, un uomo che in quegli anni si era reso la voce musicale più autorevole dell’attivismo pacifista e un artista che sognava un mondo migliore.

Yoko Ono scattò la foto agli occhiali che John Lennon indossava mentre cadeva sotto i proiettili folli di Mark David Chapman e quello stesso scatto fu usato per la copertina di Season Of Glass (1981), il primo album solista della vedova dell’ex Beatles.

Nelle ultime ore il rituale ha avuto il suo corso: Yoko Ono ha ricordato la morte di John Lennon in un tweet che unisce il dolore alla protesta. Sulla foto degli occhiali insanguinati dell’ex marito è comparsa una scritta che punta dritto contro la lobby delle armi negli Stati Uniti:

La morte di una persona amata è un’esperienza che ti svuota. Dopo 39 anni Sean, Julian e io ne sentiamo ancora la mancanza. Immagina tutti i popoli vivere la vita in pace. Yoko Ono Lennon. Più di 1.400.000 persone sono state uccise dalle armi da fuoco negli Stati Uniti da quando John Lennon fu sparato e ucciso l’8 dicembre 1980.

La stessa immagine, inoltre, fu rilanciata sempre da Yoko Ono nel marzo 2013 in occasione dell’anniversario del suo matrimonio con John Lennon, e anche in quel contesto la vedova dell’ex Beatles aveva ricordato la tragedia americana delle morti a seguito delle sparatorie. In un primo messaggio twittato ieri, inoltre, Yoko Ono aveva scritto:

Cari amici, ogni giorno 100 americani vengono colpiti e uccisi durante le sparatorie. Stiamo trasformando questo meraviglioso Paese in una Zona di Guerra. Riprendiamoci l’America, facciamolo insieme, rendiamola di nuovo la Terra Libera della Pace.

Season of Glass
  • Audio CD – Audiobook
  • Rykodisc (Rough Trade) (Publisher)

La morte di John Lennon fu dichiarata alle 23:15 dell’8 dicembre 1980 dai sanitari del Roosevelt Hospital. Il cantautore ed ex membro fondatore dei Beatles era stato raggiunto alle 22:51 da 4 proiettili esplosi dalla pistola di Mark David Chapman, un fanatico che lo attendeva all’esterno del Dakota Building, l’ultima residenza di John Lennon.

Lennon e Yoko Ono stavano rientrando dal Record Plant Studio. Chapman li attendeva all’ingresso, e quando li vide arrivare disse: Hey, signor Lennon per poi esplodere cinque colpi di pistola, quattro dei quali raggiunsero il cantautore. Poco prima di accasciarsi John Lennon riuscì a dire: Mi hanno sparato.

Poche ore prima l’ex Beatles aveva incontrato il suo assassino mentre usciva di casa, e gli aveva rilasciato un autografo sulla copertina del vinile Double Fantasy. Il loro primo incontro fu immortalato dal fotografo Paul Goresh.

La morte di John Lennon è ancora oggi una grossa ferita e nel mondo della musica e nel mondo dell’attivismo: un cantautore che lottava per la pace nel mondo e per l’uguaglianza, messaggi resi nella bellissima Imagine, era caduto sotto i colpi di un’arma da fuoco.

Per questo Yoko Ono ricorda quel giorno con un messaggio che si proietta sul presente e riflette sul futuro: la morte di John Lennon continua ad essere un monito contro la politica americana sulle armi,, e ogni vittima è un’occasione per riflettere su una piaga sociale che sembra non essere percepita da chi detiene il potere.