Modalità rimborso fatturazione a 28 giorni: TIM, Wind Tre, Vodafone e Fastweb

Rimborso per la fatturazione a 28 giorni: le procedure previste da TIM, Wind Tre, Vodafone e Fastweb

fatturazione a 28 giorni

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I rimborsi per la fatturazione a 28 giorni sono ancora argomento bollente. Come riportato da ‘mondomobileweb.it‘, la questione è ancora aperta, nonostante la decisione irrevocabile presa dal Consiglio di Stato (sono stati infatti respinti i ricorsi presentati dagli operatori telefonici) e le varie delibere AGCOM che si sono nel tempo registrate. I gestori a che punto sono con le pratiche per l’erogazione dell’indennizzo relativo ai giorni indebitamente erosi con la fatturazione a 28 giorni?

TIM

Partendo dal fatto che la sentenza prevede che anche gli ex clienti vengano risarciti al netto di richieste avanzate al proprio provider di riferimento (per i risvolti del caso bisognerà attendere febbraio 2020), soffermiamoci su TIM: da settembre 2019, il gestore blu ha predisposto la maniera affinché potessero pervenirgli le domande relative al rimborso per la fatturazione a 28 giorni, semplicemente chiamando il 187, e, da novembre 2019, avvalendosi dell’area MyTIM in modalità desktop. Facciamo presente che le suddette richieste possono essere inoltrate anche dagli ex clienti che abbiano disdetto la linea nel periodo sucessivo a giugno 2017 (si attendono ulteriori chiarimenti circa le tempistiche esatte).

WIND TRE

L’operatore unico ha disposto anch’esso le modalità per la richiesta del rimborso per la fatturazione a 28 giorni, secondo il regolamento riportato a questo indirizzo, in cui si fa esplicito riferimento alla ‘Delibera 269/18/CONS’. Bisognerà, innanzitutto, accedere all’Area Clienti per eventualmente decidere se accettare le misure compensative nel frattempo proposte (si tratta di qualche sconto o traffico senza spese aggiuntive) o per accettare lo storno dell’importo dovuto direttamente in fattura. La questione dovrebbe riguardare anche gli ex clienti: nel loro caso, trattandosi di circostanze specifiche, bisognerà che contattino direttamente l’assistenza via telefono.

VODAFONE

Il gestore rosso ha programmato di risarcire gli utenti con cui è in debito attraverso questa pagina, atterrando sulla quale i clienti potranno decidere se accettare le misure compensative previste, o se procedere direttamente al rimborso dei giorni erosi tramite la fatturazione a 28 giorni. In quest’ultimo caso, la cifra verrà restituita in tre rate, spalmate su 6 mesi. Per adesso non c’è alcun riferimento agli ex clienti, che pure dovrebbero essere coinvolti.

FASTWEB

Come per gli altri gestori sopra menzionati, anche Fastweb prevede l’accesso all’app MyFastweb per effettuare domanda di rimborso (sono pure in questo caso previste misure compensative come alternativa allo storno, che verrà automaticamente applicato alla prima fattura utile).

Come potete vedere, la linea adottata dai vari operatori resta la stessa: nonostanta la normativa vigente li obbligasse a rimborsare gli importi dovuti per la fatturazione a 28 giorni in maniera tacita ed automatica, hanno imposto delle procedure ancora poco chiare, e non agevoli per quanti non hanno dimestichezza con Internet per i più svariati motivi (pensate agli anziani, costretti sempre a chiedere aiuto ad amici e parenti). Questo succede perché probabilmente il risparmio nell’evenienza ricavato dalle mancate richieste di rimborso sarebbe superiore ad un’eventuale multa inflitta loro da AGCOM. Sono passati mesi ormai dalla sentenza del Consiglio di Stato, ma la questione resta ancora clamorosamente aperta. Vedremo se nelle prossime settimane le acque si smuoveranno in qualche modo (speriamo a favore degli utenti).