Addio al nostro Digitale Terrestre per il 5G: quando serve cambiare TV o comprare un decoder

Quando occorre una nuova TV oppure il decoder per il Digitale Terrestre di seconda generazione

Digitale Terrestre

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Probabilmente non tutti sanno che la banda 700 MHz comunemente adoperata per il Digitale Terreste verrà presto impiegata dai vari gestori telefonici per il 5G. Questo significa che molte delle TV ad oggi utilizzate dalle famiglie italiane faticheranno ad essere raggiunte dal segnale del DTT. Ecco il perché del nuovo standard DVB-T2, che rappresenta di fatto la seconda generazione del Digitale Terrestre. Il prossimo standard si avvarrà delle frequenze comprese nel range che va dai 470 ai 790 MHz (per dare priorità al 5G bisognerà necessariamente mantenersi al di sotto dei 700 MHz). Magari nemmeno ci avrete fatto caso, ma dal 1 gennaio 2017 i grandi megastore di elettronica vendono televisioni ‘DVB-T2 Ready’.

Se siete tra quelli che hanno acquistato la propria televisione prima del 1 gennaio 2017 bisognerà che acquistiate separatamente un decoder dedicato (in alternativa potrete anche decidere di cambiare direttamente TV). Saranno all’incirca 18 milioni le famiglie a ritrovarsi in questa situazione di disagio forzato, che purtroppo non avranno più modo di intercettare il segnale del Digitale Terrestre se non correranno ai ripari. Il passaggio alle nuove frequenze partirà nel 2020, per poi terminare il 1 luglio 2022 (avete ancora un po’ di tempo per adattarvi, sempre che ne manifestiate la necessità secondo le condizioni sopra riportate). Come riportato sulle pagine de ‘Repubblica.it‘, il governo Gentiloni aveva programmato l’istituzione di un fondo di 151 milioni di euro da dispensare come bonus per chi fosse interessato ad acquistare nuove TV. Come potete immaginare, la richiesta non può essere inoltrata da tutti: bisognerà, innanzitutto, avere residenza nel territorio italiano, e fare parte della fascia I e II dell’ISEE (conosciuto anche come ‘Indicatore della Situazione Economica Equivalente’).

Chi potrà richiedere il bonus

L’ufficializzazione del bonus è arrivata ad opera del Ministero dello Sviluppo Economico: il tutto dovrebbe partire da dicembre 2019, con un contributo previsto di 50 euro a famiglia (di cui si potrà usufruire una sola volta fino al 2022). Il bonus vi sarà decurtato, laddove ne avrete diritto, direttamente in fase di acquisto, sul prezzo finale del nuovo televisore. Ancora non è chiaro se la presente agevolazione sia quella determinata dall’ISEE, o se sia da identificarsi come un contributo separato di cui potranno usufruire tutti gli italiani residenti in patria per acquistare un decoder DVB-T2. Stando a quanto dichiarato da Mirella Liuzzi, sottosegretario allo Sviluppo Economico, l’obiettivo è quello di accrescere la somma attuale di 151 milioni di euro per allargare il bacino di utenza degli aventi diritto al bonus di 50 euro.

La situazione è inevitabile: serve solo adeguarsi per tempo

Bisognerà allora prepararsi all’addio del Digitale Terrestre così come lo conosciamo noi, e prepararci tutti (tranne quelli che hanno in casa solo televisioni acquistate dopo il 1 gennaio 2017, e quindi già compatibili con lo standard di seconda generazione DVB-T2) ad affrontare adeguatamente questa nuova sfida tecnologica obbligata (esigenza sorta in seguito all’arrivo del 5G, cui saranno destinate le attuali bande sfruttate dal Digitale Terrestre di prima generazione, conosciuto in gergo come ‘DVB-T’). Per molte famiglie il disagio sarà tangibile, ma speriamo che le agevolazioni previste dal governo Gentiloni possano effettivamente contribuire ad allegerirlo un po’.