Rimborsi TIM per servizi VAS non richiesti: procedura avviata

TIM comunica di star procedendo al rimborso del credito ingiustamente eroso da servizi VAS non richiesti su alcune SIM

TIM

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Avete per caso riscontrato delle anomalie sulla vostra SIM TIM di recente, che hanno comportato spese inattese e del tutto ingiustificate? Non siete i soli: come riportato da ‘mondomobileweb.it‘, la situazione accomuna un po’ di clienti, vistosi improvvisamente coinvolti in attivazioni non richieste di alcuni servizi VAS (nome con cui in gergo vengono definiti i servizi a sovrapprezzo).

TIM si è discolpata con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, informando gli utenti impattati di aver avviato in automatico il rimborso del credito inappropriatamente eroso. Il denaro sembra essere stato scalato su SIM dati non human, generalmente utilizzate per allarmi domestici, caldaie, etc. Non c’è da preoccuparsi sulla reiterazione di questi fenomeni, dato che TIM ha promesso di applicare in futuro misure ancora più restrittive affinché non si verifichino d’ora in poi. Gli stessi fatti hanno interessato di recente anche Wind, che ha provveduto a rimborsare gli utenti coinvolti nella stessa maniera (ovvero attraverso il riaccredito dei soldi che i clienti si sono visti ingiustamente scalare per le spese richieste da servizi VAS di cui non erano nemmeno a conoscenza).

TIM, così come Wind, non sono da ritenersi responsabili per l’accaduto (avvenuto per via di aziende terze). Purtroppo sono cose che possono succedere, e che anzi succedono più spesso di quel che si possa pensare nell’ambito di SIM, magari anche poco utilizzate e non strettamente controllate dai clienti, su cui non è stato attivato il blocco dei servizi premium a pagamento (procedimento che, a questo punto, consigliamo sempre di richiedere ed attuare). I servizi VAS, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo pronti a colpire (molto spesso ci riescono in maniera così subdola e silenziosa da succhiare tanti soldi agli utenti, specie a quelli più distratti). Non fatevi cogliere impreparati e correte ad applicare il blocco dei servizi premium, l’unico vero modo per porre un freno sul nascere a questi fenomeni.