Stop Juve, Inter e Napoli. La Serie A è vivissima ma la Champions è un serio problema

Ridurre le squadre in Serie A. Basta con una partita ogni tre giorni. Tutelare la salute degli atleti e la regolarità della competizione

Serie A

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La buona notizia che arriva dalla nona di Serie A è che il campionato non è per nulla finito. Inter e Napoli hanno certamente perso l’occasione per avvicinare la capolista Juve, ma il primato della Serie A non è inattaccabile come forse qualcuno cominciava a credere.

La Champions penalizza le formazioni più importanti a favore di quelle che non disputano il torneo continentale. Il dispendio di energie fisiche e psicologiche imposte dalla Champions è stato pesantemente pagato dalle tre squadre più importanti della Serie A.

In serie A le insidie si nascondono in ogni campo ed in ogni partita. Juve, Inter e Napoli ne hanno avuto una dimostrazione simultanea dopo aver completato in modo positivo il terzo turno di Champions. Sorride solo l’Atalanta sommersa di reti in Champions e vincitrice a valanga contro l’Udinese.

Gli uomini di Sarri sono stati fermati a Lecce, con i salentini che proprio contro i campionisssimi d’Italia hanno conquistato il primo punto casalingo di questa stagione di Serie A.

Il Napoli di Ancelotti fallisce la partita della svolta e si ferma sul pari a Ferrara con il rammarico delle occasioni sbagliate nel secondo tempo ed il dubbio su di un calcio di rigore prima accordato e poi negato.

L’Inter non è riuscita a scalfire la resistenza del Parma che ha imposto un meritato pareggio agli uomini di Conte pronto a lamentarsi per un calendario che impone una partita ogni tre giorni. Non ha tutti i torti l’allenatore nerazzurro. Giocare la Champions al martedì/mercoledì prosciuga le forze mentre le rivali possono preparare al meglio la partita di Serie A durante la settimana.

Poco possono fare gli allenatori ed i preparatori per ovviare. Ed anche le panchine lunghe e profonde sono una risposta parziale

La serie A a venti squadre esige un calendario così compatto, con una partita ogni tre giorni ( tra coppe e nazionali) e tanti elementi d’incertezza che alterano i valori. Ma al tempo stesso moltiplicano le incertezze e lo spettacolo.

A questa situazione non esiste un rimedio immediato. Troppi e contrastanti gli interessi da compensare. Ma il calcio prossimo venturo dovrà trovare una soluzione anche per tutelare la salute degli atleti costretti a tour de force micidiali