Matteo Renzi dedica Rimmel a Nicola Zingaretti e gli indica l’indirizzo per spedire le labbra (video)

Matteo Renzi dedica Rimmel a Nicola Zingaretti dopo la nuova rottura nel PD


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Matteo Renzi dedica Rimmel a Nicola Zingaretti. Ebbene sì, il leader di Italia Viva le canta di santa ragione al suo ex segretario di partito dopo che è stato raggiunto da Radio Rock 106.6, che gli ha richiesto di cimentarsi nel più classico dei karaoke.

L’ex Premier ha anche voluto specificare che si è trattato di una canzone d’addio, di quelle che sono indicate per gli innamorati che si lasciano. L’ultima canzone, quindi, per Nicola Zingaretti, al quale ha anche indicato a quale indirizzo spedire le sue labbra. così come recita la celebre canzone di Francesco De Gregori.

C’è anche spazio per una rivisitazione, che Matteo Renzi propone in una chiave sua personale:

“Ho ancora i tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo (rosso). Li puoi nascondere o giocare con chi vuoi o farli rimanere buoni amici come noi”

E conclude:

“Perfetta! ‘Amici come noi’. Noi siamo amici e ci lasciamo con affetto. Le labbra spediscile ad un altro”

La dedica canterina di Matteo Renzi è arrivata dopo che il senatore toscano ha deciso di staccarsi dal PD a seguito dell’accordo con il Movimento 5 Stelle che ha di fatto permesso la formazione del governo Conte 2.

Non è questa la prima volta di Matteo Renzi ai microfoni del karaoke. L’ex primo ministro si è cimentato nella prova anche altre volte, facendo divertire gli ascoltatori di Radio Rock 106.6.

In questa occasione, la dedica è stata più spinosa del previsto, dal momento che si è trattato di un addio a Nicola Zingaretti che è stato il suo segretario fino a pochi giorni fa.

Un impiego singolare, per l’iconica Rimmel di Francesco De Gregori, che fa parte dell’omonimo album che il cantautore romano ha già rilasciato nel 1975. Del singolo, l’artista aveva raccontato:

“Sì, un giorno mi hanno fatto le carte e mi hanno detto cose molto belle, mi hanno detto che sarei stato molto felice, mi hanno detto “Sarai un vincente”. Però tutto sommato non è bello che uno ti dica quello che diventerai, credere allo zingaro forse è mancanza di fantasia, mancanza di giovinezza, del coraggio di dire “vaffan**lo, adesso io esco e chissà cosa succede”