Wind Tre brand unico ad inizio 2020: gli scenari che potrebbero aprirsi

Wind Tre un un'unica realtà, come come brand, per febbraio 2020: la fusione presto completa

Wind Tre

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Se è vero che Wind Tre sono unite strutturalmente, è anche vero che le due compagnie finora hanno continuato ad agire come realtà separate, cosa che potrebbe cambiare a partire da febbraio 2020. Come riportato da ‘mondomobileweb.it‘, sarebbe stato sufficiente un biennio di transizione per proiettarsi verso il passo definitivo, superando tutta una serie di ostacoli che si erano interposti lungo il cammino (non ultimo il freno subito dal partner ZTE dal ban USA, che ha notevolmente rallentato la fusione delle reti).

C’è bisogno di una mossa strategica per risanare un po’ i bilanci, visti anche gli ultimi risultati finanziari, che proprio non sembrano sorridere a Wind Tre (in circa 12 mesi il complesso dei clienti è sceso di circa il 13.3%, fino a toccare quota 22.9 milioni di utenti nell’insieme). A questo punto non si può fare altro che concludere l’unificazione sperando che la cosa possa bastare per riprendere fiato. La soluzione non può che essere la nascita del brand unico, obiettivo a cui sapevamo le due realtà avrebbero teso presto o tardi. Le ipotesi più accreditate rivelano il tutto potrebbe avvenire per febbraio 2020, una data comunque vicina considerando tutto il lavoro che c’è dietro (strategie commerciali ben precise, un catalogo di offerte tutto nuovo ed incrociato, la creazione di una rete unica che possa soddisfare realmente le esigenze dei clienti, etc.).

Wind Tre, come tutti saprete, è stato tra i pochi a non reagire all’arrivo in Italia di Iliad con il lancio di un gestore semivirtuale di proprio controllo (cosa fatta da TIM con Kena Mobile e da Vodafone con ho. Mobile). Le due compagnie ne avevano fatto le spese relativamente a customer base ed ARPU, anche se la flessione era iniziata anche prima (nel dicembre 2017 le società perdevano l’1.9% dei clienti, nonostante tutti gli altri gestori telefonici fossero in crescita).

Adesso servirà fare fronte comune, spostandosi in direzione dell’ottica del cliente per l’ottimizzazione dei servizi offerti e la riduzione dei costi superflui (principalmente eliminando i profili e le figure doppie, al momento presenti in entrambi i brand. Wind Tre si concentrerà principalmente sulla rete proprietaria, che richiederà circa 1 miliardo di euro quest’anno, una somma tutt’altro che irrisoria ed in cui confluirà la maggior parte degli investimenti possibili in quel lasso di tempo. Una buona base di partenza è rappresentata dalla Super Rete 4.5G, che verrà presto ufficializzata per 15 nuove province, tra cui Aosta, Napoli, Bergamo, Cagliari, Lecce, Lecco, Lucca, Massa-Carrara e Trapani, con velocità massima fino a 1 gigabit al secondo (risultato che sappiamo dipendere da una pluralità di diversi fattori), per arrivare a 59 totali. Wind Tre è controllata al 100% da CK Hutchison (H3G, ndr.): conclusa l’unione della rete, è probabile che uno dei due brand assorba l’altro, e che a spuntarla, quindi, sia proprio Tre (ne farebbe le spese Wind, prima della fusione terzo gestore di telefonia mobile dietro TIM e Vodafone, e secondo di telefonia fissa dietro TIM). Se le cose dovessero evolvere in questo modo, vi farebbe piacere o avreste preferito assistere ad un epilogo diverso? Fatecelo sapere lasciando un commento all’articolo.