Il post di Fabrizio Ciuffardi sugli sbarchi di Open Arms: chi è e sospetti sull’autenticità

Occorre approfondire un caso che tiene banco sui social in queste ore, con attacco ad un utente per il suo presunto post offensivo


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Una storia delicata quella che vede protagonista un uomo sui social, tale Fabrizio Ciuffardi, il cui post pubblicato nella giornata ha sollevato pesanti polemiche. Secondo alcuni screenshot in circolazione, il soggetto in questione avrebbe dichiarato di augurare una brutta malattia a tutti coloro che si oppongono agli sbarchi di Open Arms. Eventualmente anche ai loro figli. Immediata l’ondata di indignazione, con tante persone che si sono recate all’interno del suo profilo Facebook per insultarlo.

Analizzando la sua pagina, emerge che si tratti effettivamente di un sostenitore del PD, ma allo stesso tempo proprio in mattinata sono stati sollevati dubbi sull’autenticità del post. Io stesso ho provato a contattare Fabrizio Ciuffardi per avere chiarimenti su questa vicenda, ma al momento della pubblicazione dell’articolo non ho ancora ottenuto riscontri. Nel frattempo, il mio consiglio è il medesimo di quello condiviso qualche settimana fa con un caso simile.

Non avendo la certezza assoluta che si tratti di una dichiarazione autentica, consiglierei a tutti di lasciare in pace di Fabrizio Ciuffardi. In merito alle obiezioni menzionate in precedenza, in tanti affermano che nello screenshot in cui trapela l’orribile post di cui si discute, le spaziature tra i caratteri e le loro dimensioni non sarebbero coerenti con gli stili di scrittura di Facebook. Insomma, l’ipotesi è che il tutto sia frutto del lavoro di soggetti terzi tramite Photoshop. Magari con fini di strumentalizzazione politica.

Tutti dubbi che al momento alimentano l’incertezza sul post incriminato che sarebbe stato pubblicato da Fabrizio Ciuffardi, al punto che allo stato attuale dei fatti il condizionale sia d’obbligo. Morale della favola? Sappiamo chi è e quali siano le preferenze politiche, ma non c’è certezza che abbia scritto per davvero quelle cose. In attesa di ulteriori accertamenti, evitiamo la gogna mediatica.