Sblocco WhatsApp con l’impronta anche su Android dal 13 agosto, download beta

Novità importante in rilascio proprio in queste ore, almeno per la versione sperimentale dell'app

sblocco WhatsApp con impronta

INTERAZIONI: 400

Una grandiosa notizia per tutti coloro che attendono da tempo lo sblocco WhatsApp con l’impronta digitale sul proprio smartphone Android, proprio oggi 13 agosto. La funzione, da tempo, è stata rilasciata su iPhone mentre mancava all’appello proprio sui device con sistema del robottino verde. Almeno fino a questo momento naturalmente.

Grazie alla soffiata di WABetaInfo, scopriamo che proprio da oggi 13 agosto è in rilascio la funzione di sblocco WhatsApp con impronta digitale per la versione dell’app di messaggistica beta 2.19.221. La stessa opzione non ha ancora raggiunto la versione stabile del servizio ma davvero, a questo punto, si tratterà di aspettare davvero poco anche per quest’ultimo step.

Esattamente come avvenuto circa tre mesi fa sugli iPhone, ecco che tra le impostazioni dell’app ora sarà possibile impostare il riconoscimento dell’impronta come metodo di accesso a WhatsApp. Chi è interessato ad attivare questa utile funzione della privacy dovrà dunque procedere subito al download della versione beta del servizio direttamente dal Play Store, naturalmente se iscritti al programma sperimentale.

Esattamente come nel caso dei colleghi iPhone, è possibile impostare delle modalità di funzionamento diverse per lo sblocco WhatsApp con impronta. Ad esempio, si può scegliere di autenticarsi sempre e ad ogni accesso anche ravvicinato all’app, o ancora dopo solo 1 minuto di non utilizzo del tool di messaggistica. Allo stesso tempo, si può decidere di ricorrere al riconoscimento della propria impronta ogni 15 minuti.

Una sola avvertenza per i lettori al termine di questo approfondimento: nel caso la funzione dello sblocco WhatsApp con impronta non dovesse ancora funzionare seppur dopo l’aggiornamento alla beta su menzionata, bisognerà procedere come segue: salvare le chat dell’app con un backup e re-instellare il servizio. In quest’ultimo modo, l’opzione dovrebbe essere comunque utilizzabile.