Dopo tanta attesa la modalità scura su WhatsApp ha appena fatto capolino per i dispositivi Android coinvolti nel programma beta tester. Il rilascio della dark mode definitivo non è ancora stato reso disponibile per tutti ma intanto, con un paio di mosse, chiunque potrebbe provare la funzione senza alcuna difficoltà.
Chi partecipa già al programma beta WhatsApp sul Play Store sarà avvantaggiato ma chiunque altro potrà aderire in un attimo alla fase di test con l’apposita app presente appunto sullo store di Google. L’ultima versione che beneficia, appunto, della nuova feature è la 2.20.13.
Chiunque aggiornerà l’app di messaggistica alla versione su indicata, proprio per avere la la modalità scura su WhatsApp non dovrà fare altro che andare nelle impostazioni del servizio, in riferimento alle chat e scegliere l’apposito tema desiderato:
- tema chiaro ossia quello standard utilizzato fino a questo momento;
- tema scuro ovvero quello nuovo caratterizzato da sfondo scuro (anche se non proprio nero ma nella nuance blu notte);
- tema predefinito di sistema: in questo caso l’app sarà in grado di verificare se la corrente versione del sistema operativo del telefono è appunto quella in dark mode e dunque adatterà le sue impostazioni di conseguenza;
- tema impostato sulla funzione di risparmio batteria del telefono: nel caso, a causa della bassa percentuale di carica residua, lo smartphone già sarà impostato sulla modalità di risparmio batteria appunto, ecco che anche le schermate dell’app di messaggistica saranno automaticamente scure.
Il rilascio della nuova beta Android che include la novià attesa ormai da mesi è appena cominciato. In caso di difficoltà di download dall’apposita versione su indicata dell’app dal Play Store, ecco indicato il file .APK relativo proprio all’ultimo update del servizio scaricabile da questo collegamento.
Vista la diffusione della modalità scura su WhatsApp per i beta tester, la prossima distribuzione nella versione ufficiale dell’app potrebbe giungere anche nel giro di poche settimane, a scanso di qualche bug di troppo e naturalmente sempre per l’universo Android.