Recensione Redeemer Enhanced Edition: barba e pelata, l’outfit dei picchiatori

Botte da orbi nella produzione del team russo: mazzate per tutti i gusti con un nuovo pelatone che, nel suo piccolo, sfida l'egemonia di Kratos


INTERAZIONI: 58

Picchiatori dell’ultim’ora, aprite bene le orecchie: Redeemer Enhanced Edition è arrivato per soddisfare la vostra brama di violenza videoludica! Nato come primo progetto dello studio di sviluppo russo Sobaka, il titolo è alquanto difficile da incasellare in un singolo genere specifico, vista la commistione di stili che si alternano sugli schermi delle console per le quali è stato reso disponibile.

Non si sfugge al passato

Partiamo però dal principio. In Redeemer Enhanced Edition si vestiranno i panni di Vasyli, un ex mercenario che, ravvedutosi “sulla via di Damasco” ha deciso di abbandonare mimetica militare e armi per abbracciare la quiete e la pace di uno dei più classici monasteri tibetani. Purtroppo si sa, il passato non molla l’osso facilmente (chi ha visto la quarta stagione di Gomorra lo ha sottolineato negli ultimi mesi, nota meta-contestuale, ndr), e il nostro eroe si trova ben presto costretto a fare i conti con le efferatezza compiute nel passato. I suoi ex commilitoni arrivano infatti nel monastero per chiudere definitivamente la partita, dando vita a una vera e propria strage. Starà a Vasyli dare un freno alla carneficina sfoderando i propri istinti più brutali.

Potere ai… pelati?

Premesse blande quelle alla base di Redeemer Enhanced Edition, e che fungono da mero catalizzatore per quella che è l’azione brutale del titolo. Premesse che però, tutto sommato, non subiscono stravolgimenti in corso d’opera, con la narrazione che continua senza deviazioni di sorta fino ai titoli di coda. Non che ci fosse bisogno di ulteriori orpelli, ma qualche trovata in più non avrebbe di certo guastato alla produzione.

Pelata e barba incolta sono divenuti ormai tratto distintivo per ogni prodotto videoludico che fonda il proprio essere sulla violenza più cruda, e sotto questo punto di vista il titolo di Sobaka Team non delude di certo le aspettative. In Redeemer Enhanced Edition numerose sono le modalità tramite le quali è possibile infliggere dolore e sofferenza ai propri nemici: dalle dure nocche alle armi da corpo a corpo passando per le armi da fuoco e gli oggetti lanciabili, non ci sarà davvero limite all’inventiva degli utenti. Se questo non bastasse poi, si potrà in alcuni casi optare per un basso profilo esibendosi in uccisioni stealth, mentre nel caos generale spunti devastanti arriveranno anche dallo scenario, tra sporgenze affilate e dirupi verso i quali scagliare i propri nemici.

Il sistema di controllo, dal canto suo, si presta discretamente all’azione di gioco di Redeemer Enhanced Edition. La visuale isometrica permette di avere sempre sotto controllo l’area circostante, con i segnalini ad hoc che evidenziano la presenza e la provenienza dei nemici. La gestione dual stick delle sezioni shooter ricordano un po’ quelle di Hotline Miami, sebbene la minore precisione richiesta renda il titolo di Soboka un prodotto dalla fruizione leggera e che consente di concentrare le proprie attenzione sulla concatenazione di combo dall’elevato tasso di gore. Anche il sistema di crescita del protagonista non richiede eccessiva applicazione, vista la linearità con cui il tutto avviene, ma al contempo permette di avere a disposizione nuove feature da sfruttare a proprio vantaggio nel corso dei combattimenti.

Conclusioni

Ovviamente Redeemer Enhanced Edition non è di certo un prodotto esente da difetti. In primis, l’abbiamo già detto in apertura, la storia che funge da sfondo alle scazzottate è alquanto pretestuosa e avrebbe meritato qualche maggiore sfaccettatura per poter essere apprezzata appieno. Anche i controlli, di tanto in tanto, hanno dato qualche problema di gestione, complici ambientazioni a tratti claustrofobiche e con nemici che piovono d’improvviso da ogni dove, unitamente a un frame rate ballerino che nei frangenti più affollati rischia di colare a picco.

Sono ovviamente piccole pecche all’interno di un prodotto che comunque risulta ampiamente godibile, nonostante la sua non eccelsa longevità. Un buon primo esperimento per il team di sviluppo russo, a patto che il futuro ci riservi produzioni dallo spessore maggiore per quanto concerne gli elementi appena evidenziati. Siamo fiduciosi.

Pro

– Gameplay godibile
– Varietà offensiva garantita

Contro

– Controlli a tratti poco gestibili
– Trama pretestuosa

VOTO FINALE: 7/10