PEGI 18 e divieto vendita videogiochi ai minori in Italia: AESVI fa chiarezza

Le dichiarazioni precedenti sono state fraintese ed è ora arrivata una rettifica ufficiale a riguardo direttamente dalla Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani

PEGI 18 e videogiochi violenti, le leggi in Italia

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Il PEGI 18 sulla confezione dei videogiochi ne vieterà la vendita ai minori sul territorio italiano. Questa la notizia che nelle ultime ore è circolata sui principali forum di settore del Bel Paese, facendo ben sperare per il futuro dello stesso medium di riferimento. Si tratta, però, di una notizia mal interpretata dalla stampa, che nella giornata di oggi, 30 luglio, ha ricevuto una rettifica da AESVI, vale a dire l’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani. Al contrario di quanto si pensasse – e sperasse, così da evitare il fastidioso processo di demonizzazione dei videogame da parte di un certo tipo di informazione -, non ci sarà alcun divieto di vendita in futuro di produzioni poligonali ritenute violente ai gamer minori di 18 anni.

La rettifica di AESVI va a chiarire quanto precedentemente attribuito all’organizzazione dall’articolo intitolato Videogiochi per adulti vietati ai minorenni per legge. AESVI: Nuovo regolamento PEGI in vigore a giorni pubblicato dal sito DDay.it in data 29 luglio. Proprio per rendere cristalline le dichiarazioni fatte su un argomento tanto delicato. Prima di tutto, il regolamento a cui si faceva riferimento nell’intervista non è né di AESVI né del PEGI, ma è un regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), già approvato a marzo scorso con delibera 74/19/CONS, che disciplina la classificazione di opere audiovisive per il web e videogiochi:

Il regolamento è stato adottato sulla base della Legge Cinema n. 220 del 14 novembre 2016 e dal successivo decreto legislativo n. 203 del 7 dicembre 2017 secondo un processo decisionale pubblico che ha coinvolto gli operatori del settore, i rappresentanti dei consumatori e le istituzioni.

La questione del PEGI 18 come entra in gioco? La spiegazione data da AESVI è molto semplice: il regolamento in oggetto introduce per la prima volta in Italia l’obbligo di classificazione per i videogiochi distribuiti sul mercato italiano, che prima non era previsto. Questo va a significare che non potranno essere resi disponibili in Italia videogiochi privi di classificazione e quindi di indicazioni utili per orientare in modo consapevole le scelte di acquisto dei consumatori – e soprattutto dei genitori. Nessun divieto allora per la vendita, fisica o digitale, ai minori di 18 anni di titoli adatti ad un pubblico adulto. Come ribadito da AESVI:

Questo è un tema che rimane nella decisione e nella responsabilità dei consumatori, e dei genitori, come peraltro succede per tutti gli altri prodotti di intrattenimento.

Tra tutte le industrie creative, quella videoludica è attualmente dotata degli strumenti più avanzati di autoregolamentazione a tutela dei consumatori, compreso il PEGI 18. Lo strumento di controllo in assoluto più importante resta comunque il genitore: giocare vicino ai propri figli e divertirsi con loro è il modo migliore di vivere l’esperienza di gioco in famiglia.