Eluso il ban USA di Huawei: alcune aziende americane ci sono riuscite

Il ban USA nei confronti di Huawei non è rigido come sembra: alcune azienda americane sono riuscite ad eluderlo

Huawei

INTERAZIONI: 448

C’è modo di eludere il ban USA nei confronti di Huawei? Alcune aziende americane ci stanno riuscendo, tra l’altro senza infrangere alcuna legge. Nonostante il produttore cinese sia finito in una lista di compagnie che non possono comperare tecnologia dagli Stati Uniti, negli ultimi 21 giorni, le esportazioni verso l’OEM hanno raggiunto la cifra di diversi milioni.

Stando a quanto riportato dal ‘New York Times‘, Intel, come anche Micron ed alcune altre aziende statunitensi, sono riusciti ad aggirare l’apposizione del marchio ‘Made in USA’ sui loro prodotti: se la componente, difatti, viene realizzata al di fuori dai confini americani, ed insieme non viene corredata da istruzioni, non sussistono problemi nell’esportarla (in tal senso l’Amministrazione di Trump si sarebbe fatta cogliere impreparata). Un modo, questo, per aggirare il ban USA che pende sulla testa di Huawei, senza per questo contravvenire alla normativa vigente. Pensate che nel 2018 Huawei ha comprato articoli dalle aziende americane per circa 11 miliardi di dollari: perdere questi introiti sarebbe un colpo difficile da digerire per queste società. Dal canto suo, il rappresentante del Dipartimento del Commercio ha affermato che la legge aveva l’unico scopo di tutelare la sicurezza del territorio, salvaguardando gli interessi USA in politica estera.

Un decisivo passo in avanti nella vicenda potrebbe essere mosso nel fine settimana, dato l’incontro in programma tra Donald Trump e Xi Kinping: i due discuteranno di certo delle diatribe commerciali in corso, trovando magari una soluzione alla vicenda. Nel frattempo Huawei continua nell’implementazione del sistema operativo proprietario: ad agosto assisteremo ad una svolta fondamentale per quel che riguarda l’ARK Compiler di casa Huawei, il cui sviluppo diverrà open-source. Quello che sembrava un vicolo cieco potrebbe finalmente tramutarsi in un’opportunità storica per l’OEM cinese: vedremo se sarà sfruttata a dovere.