Facebook fa un passo indietro sulla copertina di Houses Of The Holy dei Led Zeppelin: “Rimuoveremo il ban”

Un portavoce del popolare social network riconosce il significato culturale dell'artwork censurata


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La censura alla copertina del disco Houses Of The Holy dei Led Zeppelin operata da Facebook nei giorni scorsi ha sollevato un polverone. Il disco, il quinto della band di Robert Plant e forte di successi come l’ipnotica No Quarter, fu pubblicato nel 1973 e fu il primo a riportare un titolo vero, contro i quattro precedenti che erano indicati con la semplice successione di numeri ordinali.

La copertina era opera dello studio Hipgnosis e Aubrey Powell aveva scelto un fotomontaggio che mostrava i due fratelli Stefan e Samantha Gates nudi sul Selciato del Gigante in Irlanda del Nord. Per la community di Facebook, tuttavia, l’immagine avrebbe violato gli standard della comunità ed è stata censurata.

Per rimuovere il ban della copertina di Houses Of The Holy dei Led Zeppelin è stata lanciata anche una petizione sulla piattaforma Change.org e, per l’occasione, il magazine statunitense UCR ha contattato un portavoce del social network di Mark Zuckerberg, che ha spiegato:

Come spiegano gli Standard della Comunità, su Facebook non è consentito pubblicare immagini che ritraggono nudi di bambini. Tuttavia, comprendiamo che questa è un’immagine con un forte significato culturale. Pertanto stiamo ripristinando i post che abbiamo rimosso.

Paradossalmente, la copertina di Houses Of The Holy dei Led Zeppelin ricevette una nomination per il Grammy nel 1974 come “best album package”, ma il posto d’onore le fu soffiato dall’artwork del disco Tommy degli Who (1969).

Leonard Platteborze, promotore della petizione su Change.org, specifica che gli Standard della Community di Facebook sono rivolte soprattutto a immagini che mostrano parti intime femminili e maschili, atti sessuali, linguaggio sessuale e oscenità, e aggiunge che nessuno di questi elementi è presente nella copertina di Houses Of The Holy dei Led Zeppelin: sarebbe scandaloso, dunque, perseverare con un ban del tutto insensato.

Per il momento la foto non è stata “sbloccata” dagli sviluppatori, ma se quanto il portavoce afferma fosse vero, si tratterebbe solamente di attendere.