Sabrina Paravicini di Un Medico in Famiglia insultata sui social perché combatte il suo tumore con la chemioterapia

I social continuano a sfornare "odiatori" e questa volta la vittima è Sabrina Paravicini di Un Medico in famiglia


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Chi conosce i social sa bene che è da sempre luogo di scambio di opinioni ma, spesso, di insulti gratuiti. La vittima degli haters questa volta è la bella Sabrina Paravicini di Un Medico in Famiglia. L’attrice nota al grande pubblico per il suo ruolo dell’affascinante infermiera Jessica Bozzi, confidente del protagonista Lele Martini, da mesi ormai combatte il suo cancro al seno documentando le sue giornate, i suoi sforzi e le sue vittorie proprio sui social per aiutare chi come lei si trova nella sua stessa situazione e, a sua volta, come valvola di sfogo.

Il suo “diario”, passatemi il termine, ha conquistato ormai migliaia di lettori ma la notizia del suo tumore adesso è balzata agli onori della cronaca non tanto per i suoi successi o per la sua voglia di condividere tutto con i fan, ma solo per via di una serie di accuse e di polemiche sterili, le stesse che hanno coinvolto anche altri vip, Nadia Toffa in primis.

Ad inveire contro Sabrina Paravicini di Un Medico in Famiglia ci hanno pensato coloro che si nascondono dietro la tastiera per accusarla di voler avvelenare il suo corpo con la chemio senza voler cercare e provare cure alternative e meno invasive di questa. Proprio a questo sedicente Alberto (di cui riporta il messaggio proprio sul suo profilo Facebook), l’attrice ha risposto a tono ammettendo di aver pensato ad una cura alternativa ma di aver poi optato per l’unica protocollata e certa per non perdere nemmeno un giorno della sua vita. In particolare, la Paravini ha scritto:

Caro Alberto, che tu sia vero o finto sappi che non ho intenzione di morire di chemioterapia. La chemio è offensiva e orribile ma è l’unica cura certa e protocollata. Anche io non la volevo fare, non volevo il veleno nel mio corpo e solo io so quanto è avvelenato oggi il mio corpo dalla chemio. Ci ho anche provato a pensare di fare qualcosa di alternativo, non potevo permettermi di perdere neppure un mese, figuriamoci un anno per sperimentare. A tre giorni dalla diagnosi una sorta di guru alternativo mi ha insultata per telefono perché non ho accettato di fare solo il “suo” protocollo curativo di 120 giorni, mi gridò : “si faccia avvelenare dalla chemioterapia, che stupida!” MA: Questo è il referto della risonanza che ho fatto dopo 4 cicli di epirubicina, un mese fa: remissione al 90% del tumore. Caro Alberto non morirò di chemioterapia. Poi si vedrà e comunque: ?fino a qui tutto bene?.

Ecco di seguito il post dell’attrice con l’attacco che le hanno rivolto: