Pierdavide Carone e i Dear Jack al Bravo Caffè di Bologna, ed io ero lì a cantare con loro

Il Bravo Caffè di Bologna, un piccolo locale che resiste proponendo un calendario di artisti che ha dell’incredibile. Chi può, segua il suo esempio.


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Il WWF si dovrebbe occupare dei locali dove in Italia si fa ancora musica dal vivo, veri panda della cultura. Stanno purtroppo sparendo e non hanno facilitazioni dalle istituzioni o dalla politica per aiutarli ad andare avanti. Il Bravo Caffè di Bologna è un esempio di un piccolo locale che, incredibilmente, resiste proponendo un calendario di artisti che ha dell’incredibile, se si pensa a quanto poco pubblico si può sedere a cena, per poi assistere a un’esibizione live intima, e per questo strepitosa, in un mondo in cui tutti gli artisti si aspettano di fare il Forum di Milano, l’Arena di Verona per poi ambire ad esibirsi in uno stadio. Risultato: luoghi che per essere riempiti necessitano di biglietti omaggio o di accordi con aziende per mandare gratis i propri dipendenti. Lo scandalo è stato ripetutamente denunciato da Striscia la Notizia e fa apparire sfigati quelli che il biglietto lo comprano per davvero.

Per questo oggi i locali come il Bravo Caffè di Bologna sono una vera boccata d’ossigeno in un mondo musicale drogato. Nei club piccoli sei un tutt’uno con la musica live, te la godi, la vivi. Vedi le espressioni dei musicisti, le loro mani muoversi sugli strumenti. Puoi cantare insieme a chi è sul palco sentendoti un individuo e non una massa che fa un coro informe da stadio.

Al Bravo Caffè di Bologna è stato possibile avere incontri ravvicinati con artisti del calibro di Midge Ure, Suzanne Vega, Dolcenera, Fausto Mesolella con Nada, Vinicio Capossela, Matt Bianco, Sarak Jane Morris, Paolo Villaggio, Enzo Iannacci, Jennifer Batten (chitarrista di Michael Jackson e Jeff Beck), Anggun, Max Gazzé, Bobby Solo, Fabio Concato, Alberto Fortis, Mietta, Billy Cobham, Ron Carter, Marina Rei, Antonella Ruggiero, Ray Gelato, Ron, Stef Burns col Gallo, Claudio Santamaria, Tricarico, Eumir Deodato, Enzo Gragnaniello, James Senese e tantissimi altri. Dopo che hai assistito a un concerto in club piccoli come il Bravo Caffè, tutto il resto ti sembra freddo, lontano.

Era da tempo che volevo occuparmi di musica live nei locali. Ne ho approfittato raccogliendo l’invito di Pierdavide Carone e dei Dear Jack di andare al loro concerto nel Bravo Caffè. Quando sono arrivato, proprio mentre stavo filmando l’insegna del locale in Via Mascarella a Bologna, è uscito Max, il proprietario, che mi ha raccontato come possa un locale così piccolo andare avanti presentando un cartellone così importante.

Poi sono entrato per documentare le prove e anche una versione della “Whole lotta love” dei Led Zeppelin che fanno solo nel sound chek. Peccato perché riesce bene.

Pierdavide Carone e i Dear Jack sono molto bravi e amalgamati dal vivo. Alle loro canzoni aggiungono versioni di brani famosi, come “Disperato erotico stomp” di Lucio Dalla, “C’era un ragazzo” di Gianni Morandi, “Impressioni di settembre” della PFM, “Insieme a te sto bene” di Lucio Battisti. Si scatenano anche e fanno ballare col Rock’n’Roll di “Blue suede shoes”, “Johnny G. Goode” e “Il tuo bacio è come un rock”. Ci siamo divertiti tantissimo in questo concerto, loro sul palco, il pubblico a cantare insieme, anche in senso letterale visto che hanno dato il microfono ai fans, alcuni stonati, ma ci sta, e io a filmare.

Peccato…

Peccato che dopo il boom di “Caramelle” Pierdavide Carone e i Dear Jack non abbiano sfornato nessuna nuova canzone insieme.

Avrebbero meritato di continuare questo progetto, che peraltro è ancora in essere, andando oltre.

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