Patrizia vittima di Gomorra 4: Cristiana Dell’Anna dice addio alla sua “eroina”

Un addio struggente dopo 4 anni intensi, le parole di Cristiana dell'Anna dopo la morte della sua Patrizia in Gomorra 4


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Ha combattuto, ha persino riso e poi sognato, Patrizia pensava di potercela fare ma così non è stato: lei è la vittime illustre del finale di Gomorra 4 e i fan la piangono sui social. Gran parte del pubblico vive solo per il momento in cui Genny  in azione ma la bella attrice arrivata da Un Posto al Sole ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nella serie prima come “postina” di Don Pietro Savastano poi addirittura come la sua donna e, infine, come boss di Secondigliano per volere di Genny, l’uomo che ha ucciso suo padre e che ha fatto del suo nemico un fratello.

Il mondo contorto di Gomorra ha risucchiato Cristiana Dell’Anna che in quattro anni ha vissuto solo per la sua Patrizia e per regalare all’esigente pubblico della serie Sky un personaggio complesso, duro ma pur sempre “romantico”, nel senso letterale del termine. La sua tempesta interiore l’ha portata a credere che il fratello potesse accettarla e perdonarla dopo tutto quello che è successo e l’ha spinta poi a “sognare” di avere un futuro insieme al marito Michelangelo e il loro bambino.

Non c’è lieto fine per questi antieroi è stato spiegato e sottolineato fin dal prologo di questo progetto e per Patrizia non poteva essere altrimenti. Gennaro Savastano è tornato, è riuscito a farla scappare insieme al suo Michelangelo ma solo per ricordarle che “i sogni per quelli come loro non esistono” e poi ucciderla a sangue freddo.

Il momento è stato sconvolgente come lo è stato il messaggio affidato ad Instagram da Cristiana Dell’Anna che ha detto addio alla sua “eroina” (su questo concetto ci sarà da rivedere un po’ qualcosa), alla donna che è diventata e a tutti coloro che in questi anni l’hanno sostenuta e hanno lavorato al suo fianco:

Quando Patrizia è caduta su quell’asfalto freddo e gli occhi di Cristiana erano imprigionati nei suoi, potevo vedere il mondo che continuava dopo di lei. Vedevo quello che lei non avrebbe visto più. Non ho saputo salutarla, non sono brava con gli addii. Come non ho salutato nessuno della troupe meravigliosa con cui ho lavorato in questi anni. Perché non saprei contenere i sentimenti. Troppi. Mi travolgerebbero. Sono stati circa quattro anni che non dimenticherò mai. Vi lascio la prima inquadratura di Patrizia, quando indossa, senza esserlo, la “veste” di una boss, quella veste che diventerà sua pelle finché non le verrà strappata a sua volta. Sola in un mondo di maschi e maschilisti che la vedono estremamente pericolosa, sa di essere temuta da tutti e da tutti è braccata. Questa donna, colpita proprio alle spalle, era all’altezza ma non si dava per vinta. Voleva a tutti i costi salvare l’unica cosa che l’avrebbe uccisa: l’amore. Per questi antieroi (e per me Patrizia in qualche modo contorto un’eroina lo è..) non esiste redenzione, non esiste via di fuga. Non esiste altro valore se non quello che ha il denaro. Sono la perfetta espressione del capitalismo oggi, in cui solo i soldi e gli affari vivono oltre le persone. Patrizia sarai sempre in un angolo dei miei sogni. Ciao GomorraPeople!!!

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