Rimborsi per bootloop del Nexus 6P: fino a 400 dollari negli USA

Verso la chiusura della questione relativa al bootloop di Nexus 6P: fino a 400 dollari di rimborso negli USA, in Europa?


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Non si possono dimenticare i problemi di bootloop che ha fatto vittime migliaia di Nexus 6P, e per cui era stata avviata una class-action dedicata negli USA da parte di tutti coloro che avevano sfortunatamente avuto a che fare con situazioni spiacevoli di questo tipo. Google e Huawei hanno deciso di patteggiare, promettendo dei rimborsi fino a 400 dollari per chi è rimasto coinvolto, e non, in simili episodi. Il giudice deve ancora ratificare l’accordo, ma non dovrebbero esserci intoppi.

In pratica riceveranno 400 dollari di rimborso quelli che riusciranno a dimostrare che il proprio esemplare soffre di bootloop e riavvii improvvisi, che diventano 325 dollari nel caso in cui si dia prova di bootloop, 150 per quelli il cui Nexus 6P si spegne da solo all’improvviso, 75 per gli utenti che hanno avuto problemi in passato senza poterlo però dimostrare, e 10 dollari per tutti quelli che, avendo avuto disturbi di questo genere, hanno ricevuto in cambio un Pixel XL, ed anche per coloro che non ha mai ravvisato problemi. Il pubblico non è ancora stato informato sulle modalità ed i tempi per l’ottenimento dei rimborsi.

Un caso analogo c’era stato anche per Nexus 5X, fratello minore di Nexus 6P, così come per altri dispositivi prodotti da LG. Per quanto riguarda gli utenti europei, l’unico modo di evitare la beffa è il modding: visto che molti bootloop sono provocati su Nexus 6P dai core ad alta frequenza dello Snapdragon 810 (discorso che può essere esteso anche allo Snapdragon 808 del Nexus 5X, che soffre degli stessi disturbi), bisognerà flashare delle immagini opportunamente modificate (su XDA Developers troverete alcune guide dedicate) per spegnerli, ottenendo però che il device lavori con un processore quad-core di medio livello (molto meglio che riporre il device in un cassetto a prendere polvere).