Cosa aspettarci da The OA, la seconda stagione su Netflix dal 22 marzo: nuova dimensione per Prairie Johnson?

Dopo più di due anni d'attesa torna il mystery drama di e con Brit Marling. Cosa accadrà a Prairie Johnson?


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Cosa ci riserverà The OA? La seconda stagione del mystery drama creato e sviluppato da Zal Batmanglij e Brit Marling sarà disponibile su Netflix a partire da venerdì 22 marzo. La serie – un prodotto in bilico tra fantascienza, fantasy e onirico – torna sugli schermi dopo un’attesa di oltre due anni per raccontare le vicende di Prairie, una donna non vedente scomparsa per sette anni e poi riemersa dal nulla dotata della vista. Nel corso di episodi irrimediabilmente oscuri ripercorriamo le tappe del suo viaggio, segnato dagli studi dello scienziato Hap sulle esperienze pre-morte e dal desiderio della stessa Prairie di condividere la storia della propria vita con un gruppo di adolescenti e un’insegnante del posto.

Considerate la profonda incertezza del finale di stagione e le enormi speculazioni sulla corretta interpretazione degli eventi, non è possibile prevedere gli sviluppi della seconda stagione di The OA. Possiamo però raccogliere gli indizi seminati dalla stessa Brit Marling in questi lunghi anni e fare alcune caute previsioni.

Innanzitutto, pare certo che la seconda stagione intenda riprendere subito il filo degli eventi. Prairie sarà trasportata in una nuova dimensione, mentre è probabile che gli altri rimangano fermi nel mondo conosciuto.

Il passato dei personaggi – non solo Prairie, quindi, ma anche i giovani ai quali si è avvicinata – verrà messo sotto la lente d’ingrandimento per permetterci di comprenderne meglio le storie e le motivazioni. Allo stesso tempo un nuovo arrivo, il detective Karim Washington, indagherà sulla scomparsa dell’adolescente Michelle Vu, rimanendo in qualche modo avvolto nella trama principale della storia.

Ancora una volta, per riuscire a orientarci dovremo evitare qualsiasi calo di attenzione. Secondo le dichiarazioni di Marling e Batmanglij, infatti, gli episodi avranno lunghezze variabili, saranno osservati da differenti angolazioni e potranno addirittura appartenere a generi diversi.

La produzione della seconda stagione di The OA è stata lunga e laboriosa. Innanzitutto per la difficoltà di dar corpo a una narrazione così complessa, che non può affidarsi a personaggi o eventi storici né ispirarsi a prodotti che si inseriscano nello stesso genere. In secondo luogo per il doppio ruolo di Brit Marling che, smessi i panni di autrice, ha dovuto indossare quelli di protagonista della serie.

A meno di 24 ore dall’arrivo dei nuovi episodi, non ci resta che riguardare il trailer ufficiale della seconda stagione di The OA e sperare che i nostri dubbi vengano chiariti.