Da alcuni giorni a questa parte si parla tanto sui social di uova artificiali in arrivo dalla Cina, grazie ad un video che ci mostrerebbe l’intero processo produttivo di un alimento a basso costo e assai rischioso per la nostra salute. Come sempre avviene in questi casi, quando un contenuto viene diffuso sui social senza fonti chiare e cercando di alimentare allarmismo, il filmato in questione ha preso piede rapidamente con decine di migliaia di ricondivisioni da parte degli utenti. Necessario oggi 28 febbraio affrontare più da vicino la questione, per comprendere se si tratti di una notizia vera o di una bufala.
Esattamente come avvenne qualche mese fa, quando vi parlammo con un apposito articolo della nostra possibile importazione di riso di plastica, anche con la uova artificiali occorre utilizzare l’etichetta “fake news”. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, la bufala nasce dal fatto che quanto mostrato nel video che condivido con voi a fine articoli, si concentri su una pratica piuttosto diffusa in alcuni Paesi asiatici.
Sto parlando sampuru, ovvero la produzione di cibo finto che viene collocato all’interno delle vetrine per tutti coloro che sono nel campo della ristorazione. Insomma, una questione di facile lettura per tutti coloro che hanno conoscenze sulla cultura che in questo particolare contesta risulta essere assai consolidata soprattutto in Cina e Giappone, smontando sul nascere la possibile polemica riguardante le uova artificiali.
Come spesso avviene in questi casi, si lanciano inutili allarmi, preoccupando coloro che tendono a non approfondire questi argomenti e mettendo magari in cattiva luce alcuni brand consolidati, come avviene in questo post Facebook incriminato con Lidl ed Eurospin. Fate dunque molta attenzione ai contenuti che decidete di ricondividere, in quanto potrebbero alimentare vere e proprie bufale come sta avvenendo oggi 28 febbraio a proposito delle uova artificiali.