Il Volo dall’attico Monina a Sanremo sul testo di Musica Che Resta (video): “Gianna Nannini aveva scritto ‘amore spogliati’ ma…”

La rivelazione de Il Volo dall'attico Monina a Sanremo sul testo di Musica Che Resta


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Tornati all’Ariston con un brano che resta nella scia di Grande Amore, alla vigilia del debutto del 5 febbraio i ragazzi de Il Volo si sono intrattenuti con Michele Monina nel suo attico a Sanremo per parlare del ritorno al Festival, delle loro aspirazioni e dei loro (per certi versi inaspettati) gusti musicali.

Il giornalista e critico musicale ospita a turno i Big di quest’edizione del Festival per parlare della loro esperienza all’Ariston, approfondire la conoscenza delle canzoni in gara e carpire qualche chicca inedita sulla loro partecipazione alla gara.

Con Il Volo il discorso è stato perlopiù incentrato sul senso di questo bis dopo una vittoria schiacciante e tutto sommato recente come quella di Grande Amore nel 2015. Il trio si è presentato quest’anno con un brano che ricorda molto quello che ha già vinto il Leoncino d’Oro quattro anni fa: “La musica italiana è conosciuta all’estero soprattutto per le belle melodie, sono quelle che poi riconoscono le persone, ma cerchiamo di avere un’evoluzione negli arrangiamenti e stare al passo degli altri pur col nostro genere musicale: con Canova abbiamo lavorato sui suoni e sulle nostre voci” ha sottolineato Ignazio Boschetto, ricordando come “non tutti ci conoscono per quelli che siamo, abbiamo diverse personalità e vogliamo farle vedere: io sono più un’anima pop-rock, Gianluca ha la voce calda dei crooner e Piero ha il sogno di cantare l’opera dei teatri“.

Nel 2019 Il Volo festeggia 10 anni di carriera e sceglie di farlo tornando a stretto giro a Sanremo per un motivo molto semplice: “Noi abbiamo bisogno di costruire il nostro repertorio: con Grande Amore, dopo sei anni di carriera, è arrivato il successo di massa e il modo migliore per costruirlo evidentemente è anche passare da Sanremo. Il nostro è un pubblico televisivo, siamo nati in tv dieci anni fa” ha spiegato Gianluca Ginoble ricordando l’esordio nel talent di Rai1 Ti Lascio Una Canzone. “Non temiamo la gara, veniamo a Sanremo per far vedere il lavoro che abbiamo fatto in studio: il palco è una finestra” ha aggiunto Piero Barone.

Le critiche non spaventano il trio, che non ha mai avuto un rapporto amichevole con la stampa per una reciproca diffidenza. E ha affrontato anche molti pregiudizi: “Molti ci giudicano male perché cantiamo l’opera sul palco ma sto continuando a studiare per questo“, ha aggiunto Barone. Accusati di non proporre mai delle vere novità ma di essere ancorati alla loro comfort zone, i ragazzi de Il Volo ricordano come anche Andrea Bocelli – che li ha difesi in conferenza stampa all’Ariston – abbia fatto album di cover per 14 anni: “C’è un motivo se facciamo dischi di cover, è perché richiamano la tradizione: se fai un tour in Giappone o Negli Usa, la gente vuole sentire Nessun dorma o Volare perché si emoziona con quello“, ma tra i loro generi preferiti c’è anche il pop americano, il rock classico, il rap e l’r&b, dai Queen ai Coldplay passando per Ariana Grande, XXXTentation, Shanw Mendes.

La conversazione con Monina è dunque proseguita sull’evoluzione di alcuni generi musicali dagli anni Ottanta ad oggi, sulla natura del suono e l’uso della voce che sono molto cambiati nell’era digitale e sulla fruizione della musica che le nuove tecnologie ha radicalmente stravolto.

Infine una rivelazione da Piero Barone sul testo di Musica Che Resta scritto per loro, tra gli altri, da Gianna Nannini: “Gianna all’inizio aveva scritto nel ritornello ‘amore spogliati’, ma non ci sembrava il caso di cantarlo a Sanremo“. E perché no?