Una vera novità riguarderà le app Android, che entro il 2021 dovranno tutte essere compatibili con i 64-bit. L’OS mobile di Google comprende il supporto a partire da Android 5.0 Lollipop (dal 2017, il Play Store ha predisposto che gli applicativi che utilizzano codice nativo debbano includere anche una versione a 64-bit, in modo tale da estendere il proprio supporto anche ai processi che non fungeranno più con codice a 32-bit). A partire da agosto 2019, secondo quanto previsto dal colosso di Mountain View, non farà eccezione nemmeno la Play Console, che pretenderà che tutte le app Android che incorporano codice nativo abbiano una versione a 64-bit.
Il supporto ai 32-bit non sarà rimosso subito, al contrario di quanto va predicando Apple, che si è mossa con molta più decisione in questo senso. Alcuni dispositivi (per lo più smartwatch e smart TV) montano SoC a 32-bit, ragion per cui Google ha concesso alle applicazioni ad essi associate di prevedere una versione a 64-bit (esattamente come per i giochi basati su Unity 5.6 o iterazioni precedenti). La nuova politica verrà estesa solo alle app Android che si ispirano ad Android 9.0 Pie e versioni successive.
Ad ogni modo, entro agosto 2021 verrà posta la parola fine agli applicativi a 32-bit per tutti i device a 64-bit, questo è il succo della questione. Data la possibilità di ricorrere ad Android Studio e Unity3D, il passaggio dovrebbe essere quasi immediato, e non essere vissuto come un trauma per gli sviluppatori (non si dovrebbe assistere a chissà quali resistenze da parte dei developers, anche se non si può mai dire, visto che la reazione può variare da caso a caso). Un salto nel futuro anche per l’OS mobile di Google, anche se a lungo termine, con una transizione indolore e programmata (il limite temporale è stato fissato, anche se risulta abbastanza esteso nel tempo). Voi che idea vi siete fatti in merito alla questione?