Perchè ho detto a Mara Maionchi di farla finita con i talent? Semplice, ci stiamo perdendo gli artisti di razza, e lei lo sa bene

Il mio scambio con Mara Maionchi sui 'ragazzini bellini' sfornati dai talent ha fatto il giro del web, ma non viene detto tutto e si tralasciano particolari salienti del mio intervento.


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Red Box | Perchè ho detto a Mara Maionchi di farla finita con i talent?

Sono costretto ad occuparmi delle polemiche generate dal mio intervento a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La7 domenica scorsa 6 gennaio. Lo faccio in ritardo rispetto a tutti i giornali che hanno messo me e Mara Maionchi nella homepage da ieri (e al momento in cui scrivo ci siamo ancora). Arrivo dopo tutti perché io stesso sono rimasto sorpreso dall’eco che quello che è successo alla fine di uno speciale dedicato a Celentano. Rimango stupito anche perché le mie posizioni sui talent sono note da anni. Certo, aver discusso con Mara Maionchi che è la regina dei talent, in quanto credo li abbia fatti tutti, è qualcosa di più che esprimere opinioni nei miei programmi. Poi la televisione è “vecchia” e ciò che dici dentro quella scatola ha effetti su un mondo di media che non guardano certo il web o Roxy Bar Tv e il Barone Rosso. Tant’è vero che ieri sera ho fatto da casa mia  una diretta di Let’s Spend Tonight Together che ha raggiunto (su Facebook, YouTube e Periscope) la ragguardevole cifra di 50.000 persone e abbiamo dialogato su quanto accaduto con la Maionchi, sui talent e sul capodanno di Palermo, dove sul palco ho portato 9 artisti e gruppi della nuova era a fare un pezzo proprio. Attenzione: i palermitani che hanno riempito la piazza davanti al Teatro Politeama, nonostante il freddo e la pioggia, hanno apprezzato tantissimo questi artisti sconosciuti, quasi più della star Goran Bregovic. Questa è stata la dimostrazione che ci sarebbe uno spazio per chi fa musica propria, basta offrirlo.

Mara in trasmissione mi ha detto che oggi non ci sono più artisti della levatura di Adriano Celentano. Ma abbiamo dato agli artisti “veri” una possibilità di crescere? Celentano, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Vasco Rossi, Gino Paoli e tutti i GRANDI che oggi esaltiamo non hanno avuto successo immediatamente e prima di vendere dischi sono passati anche anni. La stessa Mara Maionchi ha tenuto in incubazione Tiziano Ferro per parecchio tempo. Oggi, se non vendi col primo disco, ti mandano a casa e ai cantautori non viene dato spazio nei talent. Anche a chi scrive pezzi propri, per il famoso “inedito” finale, che viene sbandierato come carota o specchietto delle allodole, quasi sempre viene affidata una canzone scritta da altri, che sono sotto contratto delle aziende di edizioni musicali. Nei talent sono quasi totalmente spariti gli strumenti musicali. Esistono per lo più solo cantanti con un microfono in mano. Quindi i talent hanno anche effetti collaterali disastrosi: le scuole di canto sono invase da ragazzini desiderosi non di fare musica ma di diventare famosi, spesso purtroppo spinti dai genitori. Pochissimi sono quelli che vogliono imparare uno strumento musicale. Il momentaneo boom della trap, che in America sta già svanendo, ha portato tutti a credere che basti un computer, un auto-tune e dei sample di musica del passato per fare una canzone.

I talent non si preoccupano della musica, dei ragazzi, ma solo di fare audience e business con il televoto, che guarda caso costa. E le ragazzine che votano a manetta non sanno che gran parte dei soldi che spendono non vanno alla compagnia telefonica, ma ai produttori dei talent.

Certo, c’è chi mi obietta che dai talent sono usciti nomi come Scanu, Amoroso, Mengoni, Marrone, Kolors e pochi altri che sono rimasti nel firmamento della TV. Ma in quanti anni? Amici esiste dal 2002, da 17 anni, X Factor Italia da 12 anni. In tutto questo periodo, se le case discografiche non avessero quasi totalmente demandato ai talent la propria direzione artistica, quanti artisti bravi sarebbero usciti?

La soluzione? Insistere sulla propria musica, cercare il più possibile di fare concerti dal vivo. Non cedere le proprie edizioni musicali per poter fare un concorso o essere trasmessi in radio. E per chi non suona o canta? Spegnere la TV quando c’è un talent. Solo così si può salvare la musica.