L’intervista di Paola Turci a Belve: “Mi sono spesso sentita molto bestia e poco bella” (video)

Paola Turci si racconta con Francesca Fagnani in un'intervista nel programma Belve.

Paola Turci a Belve

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Ospite della conduttrice Francesca Fagnani, Paola Turci a Belve si è raccontata senza veli in un’intervista consapevole, ironica e toccante.

Mi sono spesso sentita molto bestia e poco bella”, ha rivelato l’artista, “Adesso sono un felino. Sto lavorando sull’equilibrio della pace e della rabbia, anche se la rabbia la domino a stento. Di quella ne ho fatta molta scorta e ne ho tirata fuori poca”. E ancora: “La cicatrice non è stato un dono, ma è stata un’occasione per crescere e per capire meglio cosa si intende davvero per bellezza e per scoprirla davvero. La faccia è la mia storia”.

Era il 1993 quando Paola Turci e il suo team, diretti verso un concerto, hanno subito un brutto incidente che ha portato l’artista a subire tredici operazioni, di cui dodici solo nell’occhio. Quando si guarda indietro ad oggi, però, Paola rimangerebbe tutti i “cessa” che si è dedicata durante gli anni. Adesso ha smesso di dirselo e il suo personale voto è 8,5 su 10. E alla richiesta di assegnare un solo 10 ad una delle sue colleghe, Paola Turci non esita perché lo assegnerebbe ad Emma.

Paola Turci a Belve ha ricordato anche di quella volta in cui le hanno proposto una canzone che ha rifiutato e che alla fine ha avuto successo: “Si trattava di scegliere tra Bambini e Almeno Tu Nell’Universo, che poi andò a Mia Martini e io fui felicissima”.

Sul successo ha dichiarato: “Mi piace la possibilità di poter fare bene. Mi spaventa un po’ a livello psicologico, invece, perché potrei soffrire di attacchi di panico. Non mi spaventa il fatto che il successo possa sparire, però, anche perché è sparito, poi è tornato, poi di nuovo sparito…”.

Un momento delicato per quanto riguarda un suo brano intitolato “Fiore di giardino” che racconta un abuso, e la cantautrice ha spiegato che in quel periodo era in analisi e ha tirato fuori ciò che aveva sepolto negli anni: “Quella storia mi riguarda. Se tornassi indietro e sapessi di poter andare in un centro antiviolenza ci andrei subito”. Il perdono è applicabile? “Verso chi non si è accorto assolutamente sì, verso chi ha compiuto il gesto no. Si è trattato di molestia. Avevo 13 anni”, ha spiegato.

Infine altri argomenti come la sua sessualità e le persone che la definiscono lesbica, e in merito dice: “non lo sono, ma non mi dispiace che lo dicano”.

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