“Yoko Ono plagiò John Lennon”, la rivelazione in un libro di Ray Connolly

"Erano diventati un brand: vestivano allo stesso modo, portavano lo stesso taglio di capelli", con queste rivelazioni Ray Connolly svela alcuni retroscena della vita privata di John Lennon


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«Yoko Ono plagiò John Lennon», sostiene il giornalista Ray Connolly nel suo ultimo libro “Being John Lennon: A restless life” edito da W&N e pubblicato il 4 ottobre 2018. Connolly fu a stretto contatto con l’ex Beatles già dalla fine degli anni ’60, quando Lennon lasciò la sua prima moglie Cynthia Powell al ritorno dal viaggio che la band fece in India. Dal loro matrimonio nacque il primo figlio, Julian.

Era il 7 Novembre 1966 quando Yoko Ono aveva allestito una mostra all’Indica Gallery di Londra. Lennon partecipò all’anteprima e rimase colpito dalle opere e dalle installazioni esposte, anche se in negativo. Ironizzò su una mela esposta al prezzo di 200 sterline e su un muro sul quale gli spettatori avrebbero dovuto conficcare dei chiodi. Non era ancora possibile, visto che la mostra non aveva ancora aperto al pubblico. Lennon insistette e promise a Yoko Ono di darle 5 sterline immaginarie per conficcare un chiodo immaginario.

Passarono due anni, entrambi divorziarono dai rispettivi coniugi e si incontrarono di nuovo. Ray Connolly si sofferma proprio su questo: Yoko Ono, letteralmente, circondò l’ex Beatles di lettere e poesie, dalle quali Lennon si innamorò perdutamente di quella donna che il giornalista descrive come una «strana piccola donna giapponese vestita con la sua divisa nera da intellettuale». «Non era innamorato di lei», sostiene Connolly, «John era ipnotizzato – mesmerised – da lei». La loro relazione scatenò bocche storte e disequilibri come accadde alla zia di Lennon, Mimi – che gli aveva sempre fatto da mamma – la quale definì Yoko “un nano velenoso”. Proprio alla fine degli anni ’60 qualcosa si ruppe all’interno dei Beatles. I quattro non si trovavano più sulla stessa linea né vivevano l’affinità dei primi tempi, nemmeno dopo il viaggio in India.

La stessa Apple Records ricorda Yoko Ono come «una persona molto invadente» e Ray Connolly, nel suo libro, sottolinea che la coppia viveva in una sorta di simbiosi malata. I due «vestivano uguale, portavano lo stesso taglio di capelli, stavano sullo stesso palco», e John Lennon era «totalmente sottomesso alla volontà di lei». Lo dimostravano le numerose proteste inscenate insieme. Connolly ricorda il Bed-In che la coppia tenne dalla loro stanza d’albergo dell’Hilton Hotel di Amsterdam e la copertina dell’album “Two Virgins” (1968) nella quale John e Yoko compaiono nudi. Nonostante Yoko Ono, in un’intervista rilasciata allo stesso Connolly nel 1968, che l’idea fosse di John, il giornalista ricorda che i due fossero ormai diventati un brand, quel Johnandyoko che ormai compariva ovunque si parlasse anche solo di John Lennon.

Yoko Ono era sempre presente e aveva offuscato l’immagine di John Lennon. Un’immagine che Ray Connolly conosceva bene, perché Lennon non era «sorridente e coccolone». Il carattere dell’ex Beatles era altamente contraddittorio e aveva tratti aggressivi, strascichi dell’infanzia travagliata. John sapeva essere ossessivo e crudele, ma anche gentile e premuroso. La frattura coi Beatles lo aveva svuotato e tutti pensavano che quel trasloco a New York, nel 1971, gli avrebbe giovato. Poco dopo si venne a sapere che la stessa Yoko Ono aveva deciso che John avesse un’amante, nientemeno che la loro ex segretaria May Pang «solamente per 18 mesi», riporta Ray Connolly. Era il 1974 e la coppia ritrovò vigore dopo quella breve parentesi.

Tutto questo è presente nella biografia che Ray Connolly, già autore di “Being Elvis”, pubblica sulla vita di John Lennon e che contiene, secondo le anticipazioni, alcune rivelazioni sulla sua vita privata e sulla sua personalità. Secondo Connolly ciò che legava l’ex Beatles a Yoko Ono era uno stato di sudditanza iniziato nel 1968 e che portò anche molti fan dei Fab Four a voltare le spalle alla coppia. Molti ammiratori, infatti, non gradirono l’ingresso di Yoko Ono nel tessuto stretto e perfetto dei quattro di Liverpool. Come raccontano loro stessi, Yoko Ono cercava spesso di prendere parte alle decisioni della band, facendo di lei e John un blocco unico e un unico cervello.