3 dicembre: il Padrino dell’heavy metal Ozzy Osbourne compie 70 anni

Ex voce dei Black Sabbath e solista, il "Madman" per eccellenza è la dannazione intramontabile dell'heavy metal, tra musica ed eccessi


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Ozzy Osbourne compie 70 anni e ancora oggi si parla del famoso episodio della testa staccata al pipistrello durante un concerto del 1982. Egli stesso afferma, secondo diversi quotidiani, che lo aveva scambiato per un giocattolo, ma l’intero episodio ha ormai assunto i contorni di una leggenda metropolitana. Restando sulla parola “leggenda”, introdurre e celebrare John Michael “Ozzy” Osbourne è complicato e difficile da gestire, perché il Padrino dell’heavy metal – così lo definiscono i metallari di tutto il mondo – è tantissime cose.

Mario Bava, regista italiano amato dai culturo dell’horror, donò ai Black Sabbath il nome della band, che prima si chiamava Polka Tulk Blues Band. L’ispirazione arrivò dal film “I tre volti della paura”, e i Black Sabbath, ancora oggi, vengono considerati i padri dell’heavy metal, dello stoner e di tutte le sfumature più oscure del rock. Grazie a ParanoidIron man e Sabbath bloody Sabbath, la voce di Ozzy Osbourne è divenuta un classico grazie anche al suo personaggio controverso: gli eccessi e le dipendenze da droga e alcol lo portarono a importanti divergenze col resto della band. Lo stesso Osbourne afferma che la musica era quasi passata in secondo piano, perché – confessa – egli si presentava agli altri in perenne stato di alterazione: o sotto effetto di droghe o perso nei fumi dell’alcol. Negli anni successivi, infatti, ammetterà che per due anni di fila aveva assunto LSD ogni giorno. Le cose peggiorarono, poi, quando arrivò la morte del padre, nella seconda metà degli anni ’70: Ozzy lasciò i Black Sabbath e si ritirò nelle sue aspirazioni da solista. Il tentativo durò poco per la defezione di tutti i musicisti che aveva scelto per il suo progetto, dunque tornò nei Black Sabbath e lavorarono sull’album Never say die, l’ultimo di Ozzy con la band.

Rivelatisi di nuovo insostenibili i rapporti, Ozzy viene cacciato dalla band e si rinchiude per quasi un anno in una stanza d’albergo a Los Angeles, nel pieno di una crisi maniaco-depressiva. Poco dopo, riemerso dall’abisso, ritentò la carriera solista. Una carriera di cui tre sono i punti chiave: Crazy trainZakk Wylde e No more tears. Il primo è il titolo del brano probabilmente più famoso dell’Ozzy solitario, tra le cover più gettonate delle tribute band e tra i momenti più brillanti della carriera del Padrino dell’heavy metal; il secondo punto, Zakk Wylde, è la conquista del binomio perfetto per la produzione musicale e il terzo punto, No more tears è l’album del 1991 ritenuto da tutti l’apice della carriera di Ozzy Osbourne.

Ancora oggi che Ozzy Osbourne compie 70 anni lo troviamo sempre sulla bocca degli artisti e degli autori che la stampa ha sempre definito “maledetti”: da Marilyn Manson al compianto Peter Steele, e non mancano occasioni in cui i big del rock non facciano tributo alla movimentata carriera di Ozzy: dai Metallica che sul palco con lui hanno suonato ParanoidIron ManNoFx che nel loro esordio inserivano Iron Man nella loro scaletta, e la eseguivano in una versione totalemente fuori tono, ma ben inserita nel contesto punk.

Ozzy è anche ideatore dell’Ozzfest, il festival interamente dedicato all’heavy metal progettato insieme alla moglie Sharon a seguito della non ammissione al Lollapalooza nel 1996.

Lo ricordiamo, ancora, per l’esperienza televisiva con la sitcom The Osbournes, capolavoro del trash andato in onda sull’emittente Mtv per ben tre anni, durante i quali tutti hanno conosciuto Sharon Osbourne i figli Kelly e Jack. Ancora oggi, periodicamente, partecipa alle reunion dei Black Sabbath ed è accolto come un semi-dio, anche se egli stesso – non si sa se ironicamente o meno – afferma di annoiarsi ad ogni reunion. Sarà perché Tony Iommi, storico chitarrista dei Black Sabbath – era il compagno di scuola che Ozzy Osbourne odiava a morte? Solo Ozzy Osbourne, che oggi compie 70 anni, può dirlo, perché la band ha dato l’addio al pubblico nel 2017, al termine del tour The end.

Un ending che Ozzy Osbourne non conosce, perché continua a salire sui palchi e a far parlare di sé.