OnePlus ha deciso di chiudersi, almeno momentaneamente, al mondo del modding, avendo posto la parola fine al programma di collaborazione fin qui intessuto con gli sviluppatori indipendenti, per i quale aveva previsto un’unità gratuità, all’uscita di ogni top di gamma, affinché questi potessero sfornare custom ROM dedicate, e tenere quanto più alto possibile l’appeal dei suoi dispositivi, inizialmente per lo più sconosciuti al grande pubblico.
Questo non significa che OnePlus abbia definitivamente chiuso con il mondo del modding, ma che intende riorganizzarlo per il futuro, utilizzando criteri diversi da quelli su cui si era soliti prendere a riferimento. Immaginiamo che gli utenti più smanettoni faticheranno un bel po’ ad accettare l’idea di veder estromessi gli smartphone OnePlus da certi progetti (custom ROM, ma anche mod, recovery, trick, etc.). Di buono c’è che quanto già sviluppato per OnePlus 6 potrà essere rimaneggiato in favore di OnePlus 6T, ma lo stesso non potrà accadere in rapporto ai prossimi top di gamma, che fin dall’inizio non godranno dei benefici derivati dallo sviluppo indipendente (a meno che il produttore cinese nel frattempo non cambi idea, cosa che vediamo molto difficile).
Dubitiamo che gli sviluppatori, soprattutto dato il trattamento, decideranno di continuare a sostenere lo sviluppo indipendente dei dispositivi OnePlus, acquistandone di propria tasca (forse con qualche donazione ci sarebbero più spiragli, ma un discorso così relativo da non poterci fare alcuna ipotesi che abbia un minimo di solidità).
Per capire quali saranno le sorti dell’azienda cinese in rapporto al mondo del modding bisognerà aspettare le sue prossime mosse in tal senso, sperando possano in qualche modo riaprire le porte agli sviluppatori indipendenti, che hanno in larga parte contribuito a rendere grande il marchio OnePlus. A voi lo scotto da pagare per decisione del produttore cinese risulterà particolarmente pesante?