Il furto di dati cancellati potrebbe risultare più facile a bordo di iPhone X, Samsung Galaxy S9 e Xiaomi Mi6: sono questi i tre dispositivi in relazione ai quali Richard Zhu e Amat Cama, due hacker di grande successo, hanno dimostrato essere afflitti da una falla di sicurezza che permetterebbe, avendo libero accesso ai terminali o essendo questi connessi ad una rete Wi-Fi compromessa, di recuperare dati processati dal compiler JIT. Al team ‘Fluoroacetate’, così come si fanno chiamare i due hacker, sono stati girati 50 mila dollari di ricompensa per la scoperta fatta.
La dimostrazione, che è stata eseguita con delle foto cancellate poco prima, può essere teoricamente ripetuta con un qualsiasi tipo di file. La falla, volendo essere meno approssimativi, è stata scovata all’interno del programma chiamata a tradurre il codice macchina nel frattempo che viene eseguito, invece che prima (allo scopo di fluidificare le operazioni del device, e di renderle più rapide). Nel corso di questa stessa competizione, i due hacker sono riusciti a bucare in maniera più o meno analoga anche una coppia di dispositivi Android, il Samsung Galaxy S9 e lo Xiaomi Mi6, come vi avevamo accennato in apertura.
Come nel caso di Apple con iPhone X, anche le due aziende (quella sudcoreana e l’altra cinese) sono state prontamente informate del rischio cui sono potenzialmente esposti gli utilizzatori dei loro terminali, anche se nessuna delle tre compagnie si è finora esposta a riguardo (probabilmente saranno già a lavoro per tamponare la situazione, e correggere la falla di sicurezza scovata nei rispettivi prodotti). iPhone X, Samsung Galaxy S9 e Xiaomi Mi6: questo il trittico di smartphone (come vedete, il sistema operativo di riferimento non fa la differenza, almeno nel caso che abbiamo sopra analizzato) attraverso cui sarebbe possibile, a determinate condizioni, recuperare i file cancellati. Se avete domande, restiamo a disposizione.